“Abbiamo provato in tutti i modi a costruire momenti di confronto con la maggioranza. C’è in sospeso la vicenda del Csm e a dicembre c’è la scadenza di altri tre giudici costituzionali. Giudici che si votano con i 2/3 e poi, dal terzo scrutinio, con i 3/5 dei votanti: è necessaria una reale condivisione per eleggerli”. Lo ha detto Francesco Boccia, nel suo intervento alla assemblea dei gruppi del Pd. “Sarebbe stato opportuno un confronto che non c’è stato. Non c’è stato un confronto ma una improvvisa accelerazione da parte della maggioranza. Con convocazione via chat, manu militari, da parte dei partiti di governo -ha spiegato il presidente dei senatori dem- E poi c’è la questione della designazione: si sceglie il nome di Francesco Saverio Marini, principale estensore della legge sul premierato. Siamo di fronte ad una sorta di provocazione. A cui noi abbiamo reagito non con un Aventino ma con un atteggiamento di rispetto del dettato costituzionale: non partecipiamo ad un voto che è un blitz della maggioranza. L’esigenza di eleggere profili di grande autorevolezza e assolutamente ‘terzi’ non è una nostra esigenza ma dovrebbe esserlo di tutte le forze che rispettano le nostre istituzioni”. “Noi le istituzioni le rispettiamo e le difendiamo a partire dalla funzionalità della Corte, il nostro non è Aventino ma è difesa delle regole costituzionali. Al loro blitz si risponde con gli strumenti democratici e il nostro comportamento è inevitabile di fronte al comportamento della maggioranza”, ha sottolineato Boccia.


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