“Se non ci fosse il Pnrr saremmo in recessione da un anno e mezzo. C’è un’inesistente politica sui redditi, sul versante dei conti pubblici pesano i provvedimenti sanatori. È una manovra fragile, di corto respiro, inefficace nel rilanciare la crescita, escluso il Pnrr non ci sono investimenti pubblici se non uno, il più opaco e contestato del Ponte sullo Stretto”. Così il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia, nel corso della conferenza stampa di presentazione degli emendamenti dem alla manovra.
-WEB TAX? PD CHIEDE COSTO PARAMETRATO A USO INFRASTRUTTURE
“La proposta del Pd è quella che coincide con il disegno di legge che presenteremo alla Camera e al Senato: chiediamo che per i soggetti individuati da Agcom – non dal Governo – venga parametrato l’utilizzo delle infrastrutture su rete fissa e mobile”.
Lo ha detto il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia, nel corso della conferenza stampa dem sulla manovra.
“Chiediamo – ha ribadito Boccia – la parametrizzazione del costo dell’utilizzo delle infrastrutture”.
-Fotografa che Italia ferma, non c’è straccio politica industriale
“L’economia italiana è ferma. Il contrario di quello che dicono Giorgia Meloni e il ministro Giorgetti, chiuderemo allo 0,7-0,8% e nel 2025 non ci sarà l’1,2 annunciato dal governo”. Lo dice il capogruppo del Pd in Senato, Francesco Boccia, presentando gli emendamenti del suo partito alla legge di Bilancio. “Senza il Pnrr saremmo in recessione – prosegue -. In questa Manovra non c’è una politica dei redditi. Non c’è uno straccio di politica industriale. E sui conti si va avanti con condoni e concordati per raschiare il barile. E’ una manovra fragile: continuiamo ad emettere titoli di stato a costi maggiori degli altri paesi europei. Annunciate privatizzazioni che diventano svendite. Non c’è nessun investimento se non qualche posta sul Ponte finanziata con risorse tolte alla regione Sicilia e Calabria.
Noi proponiamo emendamenti che recuperano ddl che abbiamo presentato: da quello sul gestore unico per abbassare i costi dell’energia, a quello sull’autismo, solo per citarne un paio.
Sulla web tax noi proponiamo, e anche questo è un nostro ddl, noi chiediamo che non vengano punite le piccole piattaforme… ma che vengano parametrati i costi dell’utilizzo della rete. Non è la piattaforma per ordinare le pizze che usa la rete, ma sono Netflix, Dazn o X che la stressano”, conclude.