“Il congresso non può essere una conta tra gruppi locali e, men che meno, una corrida tra gruppi contrapposti perché non è questo quello che si aspettano le elettrici e gli elettori della sinistra italiana. Questo congresso del PD è rifondativo ed è, per la prima volta nella storia dal 2007, il più incerto. È in atto un confronto su idee di sinistra alternative di Paese, partito e società. Non me ne vogliano gli altri compagni di partito che stimo e rispetto molto ma il PD oggi non ha bisogno di un amministratore di condominio ma di una vera rivoluzione ed Elly Schlein è l’unica che può farla. Su lavoro, clima, diritti, forma partito e partecipazione con Elly si cambia tutto”. Così Francesco Boccia, senatore PD e coordinatore della mozione Schlein al Congresso del Partito democratico, oggi ad Avellino per presentare la mozione in sostegno di Elly Schlein.
“Ai tanti giovani che vogliono il cambiamento dico prendetevi in mano il partito e aiutate Elly Schlein a trasformarlo nel piu’ grande partito progressista, ambientalista e femminista d’Europa. Le vostre battaglie sul clima e su una politica che fa della legalita’ e della partecipazione attiva un punto fermo sono fondamentali per costruire il nuovo Partito democratico. Chi vuole una societa’ piu’ giusta e piu’ equa entri nel Partito democratico e lo rafforzi nelle fondamenta. Elly Schlein, per il PD, e’ rigenerazione e speranza al tempo stesso di una vera alternativa alla destra di Giorgia Meloni. E’ sinonimo di cambiamento su lavoro, clima e diritti con posizioni nette: e’ su queste sfide che si cambia il PD, la politica e l’Italia”. Lo ha affermato Francesco Boccia, senatore del PD e coordinatore politico della mozione Schlein al Congresso del Partito democratico, oggi nella sede provinciale del PD di Avellino per presentare la mozione in sostegno di Elly Schlein. “Elly sara’ alla guida di quel cambiamento perche’ fa parte di quella generazione che non si e’ piu’ sentita rappresentata e che vuole cambiare la sinistra italiana allargandola e unendola, completando quel ricongiungimento con chi in questi anni e’ rimasto senza una casa politica – ha aggiunto il parlamentare -. Sul lavoro chi nel PD crede ancora nel Jobs act lo dica chiaramente, sicuramente forse ci sono nelle altre mozioni, non qui. Io quella delega non la votai allora e lo rivendico ancora oggi. Basta con la precarieta’, con il lavoro a cottimo, con i contratti a termine, con gli stage gratuiti, con un lavoro poco sicuro. Facciamo una battaglia dura in Parlamento sul salario minimo; per ottenerlo, mettendo la destra con le spalle al muro, servira’ una grande mobilitazione generale guidata dal nuovo PD”.