“Noi speravamo venissero stralciate le norme di questo decreto che riguardano il testo unico degli enti locali, come quelle relative ai mandati dei sindaci e dei presidenti di regione. Questo è un decreto che doveva indicare la data del voto per le amministrazioni locali, in un anno in cui si vota per le europee e solo questo avrebbe dovuto fare per rispetto del parlamento, del paese, delle amministrazioni locali e del popolo italiano”. Lo ha detto in Aula il senatore Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd.

“Già l’emendamento della Lega sul terzo mandato – ha proseguito Boccia – è stato costruito semplicemente per un caso politico e dare così il mandato a quest’Aula di occuparsi del futuro del presidente Zaia. Peccato che questa sia un’Aula che si occupa del popolo italiano, non dei problemi di un singolo dirigente della Lega. Molti degli emendamenti della maggioranza sono venuti fuori chiaramente per interessi di parte e pure pasticciati. Oppure per regolare conti all’interno della maggioranza. Le disposizioni in oggetto tolgono il limite dei mandati per i comuni sotto i 5000 abitanti, intervenendo su Testo unico degli enti locali. Io chiedo: ma può essere questo l’obiettivo del decreto legge elezioni? E’ questo il modo di intervenire su una norma che andrebbe discussa e affrontata dentro una più complessiva riforma del Tuel? La destra torna alla stagione infausta delle leggi ad personam, è più forte di loro, noi faremo di tutto per non far loro smontare la Repubblica”


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