Enrico Borghi, senatore del PD, componente della segreteria nazionale, abbandona la corrente di Base Riformista. Lo ha annunciato questa mattina con un lungo post sui social. “L’avvio della stagione congressuale del PD – scrive Borghi – deve avvenire mettendo al centro la politica, i valori di fondo nella stagione delle grandi crisi sistemiche (climatica, demografica, energetica, sanitaria, geopolitica) che si sommano tra loro e l’idea della democrazia come strumento per l’affermazione della liberta’ e della giustizia sociale nell’era dello scontro globale con il modello delle autocrazie”. “E’ su queste basi – prosegue – che deve articolarsi il nostro dibattito interno, in modo libero e sereno, senza cordate ne’ sovrastrutture da eternare. Tutti dobbiamo metterci in discussione, e rompere le catene che hanno sin qui imbrigliato le potenzialita’ del PD”. “Per questo – prosegue – sono dell’opinione che tutte le componenti organizzate interne al partito – le cosiddette “correnti” – debbano lasciare il campo libero alla articolazione autonoma della dialettica e del pluralismo interno, ancor piu’ perche’ rispondono a stagioni politiche completamente alle nostre spalle”. “Non so – aggiunge Borghi – se le cosiddette “componenti”, e soprattutto le loro leadership, avranno il coraggio di fare un gesto che e’ al tempo stesso di generosita’ e di intelligenza politica. Percio’ che mi riguarda, avendo inutilmente fatto presente questa mia posizione e richiesta all’esperienza di Base Riformista, e avendone riscontrato una volonta’ di auto conservazione che mal si concilia con la nuova stagione politica che attende il Partito Democratico, ho ritenuto di concludere unilateralmente la mia esperienza in tale contesto”. “Nel riprendere una autonomia di azione politica – conclude Borghi – auspico che questo processo possa essere seguito a tutti i livelli del Partito, al fine di non condizionare in alcun modo i candidati che si paleseranno per la guida del nostro PD”.
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