“E’ indispensabile il confronto tra governo e parlamento perché
questo tipo di vicende devono essere
approfondite, dettagliate e declinate prima nelle sedi istituzionali
poi sugli organi di informazione altrimenti andiamo in cortocircuito.
E’ giusto che il parlamento venga informato con dovizia di
particolari”. Lo ha detto, a ‘Omnibus’, il senatore del Pd e membro
del Copasir Enrico Borghi sul caso Wagner.
“Stiamo parlando di una questione di sicurezza nazionale e quindi come
tale dovrebbe essere tolta dal teatrino dei pupi della politica
politicante quotidiana. E’ un tema molto delicato, importante, che
esige da una parte sobrietà e capacità analitica e dall’altra un senso
di responsabilità di ciò di cui stiamo discutendo – ha sottolineato
Borghi – Fatta questa premessa, che vale innanzitutto per chi ne parla
e che è anche un invito a chi ha responsabilità di carattere
istituzionale, occorre contestualizzare sempre le affermazioni che si
fanno”.
“Quando nel luglio dello scorso anno, io stesso feci un’intervista, e
sollevammo il tema delle partenze dalla Cirenaica” dalla Lega “ci
risposero dileggiandoci. In realtà in quel contesto era evidenziato ed
evidenziabile che vi era in atto un incremento di partenze da quel
settore della Cirenaica nel quale la brigata Wagner svolge una
funzione di controllo del territorio”, ha ricordato Borghi. “E fu in
quella circostanza temporale che fu evidenziata questa peculiarità –
ha osservato il senatore dem – Ora siamo in una situazione di tipo
diversa, è cambiato il governo, la legislatura, gli organismi e
distinguerei le questioni”.
“Un conto è l’analisi – se diciamo che la brigata Wagner
sta svolgendo un’attività di destabilizzazione di determinati teatri
credo che siamo tutti d’accordo – altro è stabilire che vi è un nesso
causale specifico dietro a una fattispecie individuata e
individuabile”, ha spiegato.
“E chi fa questo genere di affermazioni deve portare le evidenze”, ha
concluso il senatore sottolineando che “il numero di arrivi e sbarchi
è sostanzialmente triplicato in questo periodo rispetto all’anno
precedente, ma la metà arriva dalla Tunisia. L’incremento degli arrivi
dalla Libia è stato di mille unità mentre dalla Tunisia di 10mila: ciò
significa che bisogna entrare nel merito”.


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