“Affinché un disegno di legge presentato da uno o più parlamentari diventi oggetto di una proposta ufficiale del partito, servono una riflessione di carattere politico in direzione e una discussione all’interno di gruppi, in maniera tale da dare più forza alla proposta, che diventa di tutto il gruppo”. Lo ha detto il senatore PD, Enrico Borghi, commentando il nuovo ddl ZAN. “Ogni volta che abbiamo affrontato temi di questa natura, dalla legge sulle unioni civili fino alla battaglia sul ddl ZAN nella scorsa legislatura, siamo sempre riusciti a trovare dei punti di caduta e convergenza. Ci si ascolta e ci si viene incontro: per come si è mossa finora, non credo che Elly Schlein verrà meno a questo tipo di approccio pragmatico”. Lei firmerà il nuovo Ddl ZAN? “Sono pronto a lavorare e a firmare un testo in cui si riconoscano tutte le parti del partito. Per adesso siamo ancora ai titoli”. Per quanto riguarda la Gpa (gestazione per altri) “sono preoccupato del modo con cui la destra ha impostato la discussione – spiega Borghi – Vuole un bipolarismo a colpi di clava, che dobbiamo rifuggire. Stiamo parlando di due cose diverse: un conto è il riconoscimento dei diritti dei bambini, su cui nel PD c’è unanimità, mentre la destra mostra una regressione incredibile. Altro è la discussione sulla maternità surrogata. La destra ci vuol portare su quel terreno, e non ci dobbiamo cadere. Già la Legge 40 ha stabilito la sua non liceità e una sentenza della Corte costituzionale ne definisce limiti e confini. Io sono per un approccio laico, scevro da posizioni rigide, ideologiche, intangibili. Sono temi per i quali invidio chi ha verità assolute in tasca. Ci si deve ascoltare e si deve essere aperti al confronto, mettendo al centro i diritti dei più deboli che, nella maternità surrogata, sono le DONNE a rischio sfruttamento”


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