“Valutare l’inserimento di bimbi e ragazzi in altre scuole e l’ospitalità nelle seconde case delle zone meno a rischio”
“Di fronte all’inagibilità di molti edifici scolastici e alla psicosi da sisma, per far tornare a scuola i bambini e i ragazzi, nel rispetto del diritto allo studio che tanto può anche sul piano psicologico, si possono utilizzare in loco strutture provvisorie. Ma se questo approccio non fosse alla lunga adeguato, si potrebbe valutare di misurare la capacità di accoglienza residua delle realtà scolastiche collocate in aree del Paese meno esposte al rischio sismico e immaginare per l’anno scolastico in corso un’opzione di inserimento di alunni e studenti, su base quanto più possibile volontaria”. Lo dice il senatore del Pd Daniele Borioli, della Commissione Lavori Pubblici, che aggiunge: “senza dimenticare che molti dei nostri piccoli centri, situati nelle regioni meno a rischio, possiedono edifici scolastici da non molti anni abbandonati, in seguito alla razionalizzazione della rete scolastica, e così pure di un non indifferente patrimonio di seconde case che potrebbe pure essere attivato, sempre su base volontaria, per l’accoglienza temporanea di nuclei familiari sfollati”.
“Tutto ciò richiederebbe – continua Borioli – un’organizzazione non semplice che però la Protezione civile potrebbe affrontare, con le sue molte doti e competenze. Immaginare e tenere pronte forme nuove di solidarietà e mutualità potrebbe rivelarsi utile, per l’attuale emergenza oppure per il futuro, di fronte a una ricostruzione che si annuncia lunga e difficile”.


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