“Un conto è pensare a qualche aggiustamento nella composizione della squadra o chiedere al nuovo Governo di affrontare con senso di responsabilità ed equilibrio i passaggi delicati che attendono il Paese, dalla ricostruzione delle zone terremotate, ai principali dossier urgenti che riguardano l’economia, il risparmio, il welfare. Ma chiedere a un Esecutivo che nasce, per l’altrui indisponibilità, nel perimetro della stessa complicata, risicata e anomala maggioranza, di segnare una sostanziale “discontinuità” è quantomeno temerario. Vuol dire farsi promotori di una tensione preventiva tra il neo Governo e la sua base parlamentare. Esattamente il contrario della responsabilità che ci ha chiesto il Presidente della Repubblica. Ribaltare ora sul Governo la discussione che dovremo fare nel Congresso significa mettere nelle condizioni l’esecutivo che nasce di non fare neppure le cose indispensabili per la tenuta del Paese. A cominciare dalla legge elettorale, che in questo clima potrebbe impantanarsi nell’ennesimo fallimento”.
Lo afferma il senatore del Partito democratico Daniele Borioli.