Un grave errore: quell`insulto se lo poteva risparmiare. E, purtroppo, spesso De Luca non se li risparmia». Così Susanna Camusso, senatrice Pd che venerdì era in piazza con gli amministratori della Campania per contestare l`autonomia differenziata, sul fuorionda di La7 in cui il governatore Vincenzo De Luca si scaglia contro Giorgia Meloni definendola «str…». Ma l`ex leader della Cgil è anche la commissaria che Schlein ha inviato in Campania, per arginare proprio De Luca dopo alcuni pasticci sulle tessere.
Camusso, come si finisce dalla protesta all’insulto?
«Distinguerei le due cose. Sono rimasta molto colpita dallo schieramento di polizia e dall`idea che gli amministratori non potessero entrare in piazza davanti a Palazzo Chigi. La trovo mancanza di rispetto: un`istituzione che vieta l`ingresso ad un`altra istituzione, mi pare complicato. Se poi pensiamo che questo è il governo dell`autonomia differenziata, siamo a posto. All`insediamento, Meloni disse che non avrebbe mai represso nessuna manifestazione di dissenso. Ma i fatti stanno dimostrando esattamente l`opposto: viene represso tutto il possibile».
E questo giustifica l`insulto di De Luca?
«No. In qualunque iniziativa bisogna mantenere un linguaggio corretto e istituzionale. E non averlo fatto è stato un gravissimo errore da parte di De Luca perché la dialettica nella politica ci deve essere, ma fondata sul rispetto».
Un errore mediatico dice?
«Poteva risparmiarselo, e spesso, purtroppo, il presidente non se li risparmia. Il risultato è che tutti commentiamo quello e non parliamo più del merito della riforma. È il gioco della distrazione. Ma il gioco è iniziato dalla dichiarazione con cui Meloni suggeriva ai manifestanti di andare a lavorare. Parole altrettanto insopportabili e insultanti».
Pensa che De Luca sia caduto in un tranello?
«Penso che bisogna sempre evitare. Il gioco della distrazione viene fatto quotidianamente. Ma resta il fatto che comunque non si insulta».
Dopo questo episodio è possibile tornare a parlare del merito della riforma?
«Mi pare che lo stesso De Luca abbia detto qual è il primo punto per trovare un equilibrio: dare le risorse già spettanti e che riguardano la programmazione in essere. Non si possono sequestrare soldi già assegnati. Mentre questa modalità con cui il governo gestisce Pnrr e fondo sociale impedisce, in particolare alle Regioni del Sud, di programmare. Anche se pensano che le Regioni del Mezzogiorno spendono poco e in ritardo, farle ritardare ancora di più non è una grande soluzione».


Ne Parlano