La senatrice Capacchione difende il provvedimento: darà omogeneità alle procure
Senatrice, l`accusano di strizzare l`occhio agli abusivi…
«A me? – risponde la senatrice del Pd Rosaria Capacchione – Con la storia che ho? La legge serve a dare delle priorità nelle sentenze esecutive sugli abbattimenti, che in Campania sono 70mila, più altre 200mila in arrivo, evitando che un camorrista e un operaio emigrato in Germania possano finire sullo stesso piano».
Però le leggi danno anche dei segnali: se domani ti costruisci una casetta abusiva e la abiti come prima casa, finisci al livello di priorità 11 e nessuno ti caccerà mai. Non è un incentivo a nuovi abusi?
«La legge si occupa di sentenze, cioè di fatti che spesso risalgono agli anni Settanta e Ottanta…»
Non sarebbe stato meglio inserire una data?
«Una data? Nessuno ha posto il tema. Però sono d`accordo ed è giusto esser chiari: la legge non è un condono e meno che mai un incentivo a nuovi abusi. Se serve una data per dire che gli abusi che dovessero verificarsi da adesso in poi vanno trattati con azioni prioritarie sono favorevole. Magari si può intervenire alla Camera».
Cosa risponde alle critiche di Bassolino, secondo il quale la camorra gestisce l`abusivismo di necessità?
«E che dovrei dire a chi ha gestito per tanti anni il nostro territorio?  Sappiamo tutti bene che la situazione dell`abusivismo edilizio è complessa e come fai sbagli. In Campania ci sono comuni dove il 92% degli immobili è stato costruito senza licenza. La legge prova a trattare in modo uguale situazioni uguali. Una cosa che avrebbero potuto fare le procure, se si fossero attivate tutte».
A chi si riferisce?
 «Prendiamo il caso della procura generale di Napoli, che gestisce gli appelli. Il criterio che segue è cronologico, il quale sembra oggettivo ma si presta a manipolazioni. Noi puntiamo a dare in tutta la regione un criterio oggettivo, legato a undici livelli di gravità, estendendo quanto già si fa in alcune procure. In fondo l`obiettivo della legge è proprio questo».
 Vale a dire?
«Forzare il sistema giudiziario a seguire un solo criterio. Oggi c`è una regola a Napoli e una a Napoli Nord, un criterio d`appello a Salerno e uno a Napoli. È questo insopportabile».
È anche insopportabile vedere tanta fetta di territorio devastata.
«Come no. Perché a Pinetamare non si sono fatti gli abbattimenti? Io vorrei veder giù le case di Zagaria: quello sarebbe un bel segnale per tutti. Ma se la casa del camorrista resta in piedi e me la prendo con il poveraccio do un brutto segnale».
La legge però non consente l`abbattimento delle case sequestrate ai camorristi.
«L`immobile sequestrato esce dalla disciplina degli abbattimenti e tocca allo Stato deciderne il destino. Forse lo Stato dovrebbe abbattere più che sequestrare: quello sì che sarebbe un bel segnale di ritorno alla legalità».

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