“Penso che davanti ad un lento e progressivo declino del Pd era comprensibile che si cercasse quella che nella prima Repubblica si sarebbe detta la discontinuità”. Lo ha detto a Radio Radicale il senatore Pierferdinando Casini, intervistato in occasione della presentazione del suo libro ‘C’era una volta la politica’. “Non credo nemmeno che la Shlein sia così sciocca da fare quello che i suoi nemici sperano che faccia, ad esempio dire no agli aiuti all’Ucraina, sarebbe troppo superficiale e rifiuto di credere che possa fare un errore di questo tipo. Penso che darà tante delusioni a quanti pensano che possa incorrere in questi errori e penso che per il Pd rappresenti una possibilità. Dopo di chè, come diceva la canzone, lo scopriremo solo vivendo”.Covid: Casini, la storia non si fa con le inchieste
“La giustizia è malata. Nel vedere oggi tre ex ministri della sanità, Lorenzin, Grillo e Speranza, indagati e sbattuti in prima pagina, vedere che si vuole ricostruire la storia italiana del Covid mettendo sul banco degli imputati Conte, Speranza e Fontana, esponenti di destra e sinistra…in quale Paese del mondo si vuole ricostruire la storia in un modo così ingiusto? Io solidarizzo al 100% con Conte, con Speranza, con Fontana, perché questo covid è stato un nemico invisibile, non c’era la preparazione, non solo in Italia
ma in nessuna altra parte del mondo e oggi si vuole macchiare tutto e tutti. Non funziona così. Il problema è che la magistratura continua a voler svolgere un’opera di sostituzione
e supplenza rispetto alla politica in modo del tutto improprio. Quando poi i politici intervengono sulla stessa falsariga, istituendo decine di commissioni parlamentari di inchiesta, io non so se ridere o piangere. La degenerazione delle commissioni parlamentari di inchiesta è un’altra sintomatologia di un Paese malato”.