”Il mio voto di garantismo estremo difronte ai distinguo del mio partito va interpretato come un monito e non come una disubbidienza…”. Lo dice all’Adnkronos il senatore del Pd Tommaso CERNO che oggi ‘si è smarcato’ dalla linea del partito e, tabulato alla mano, ha votato a sorpresa a favore della proposta della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari di palazzo Madama di non consentire l’uso delle intercettazioni telefoniche nei confronti dell’esponente leghista Armando Siri. ”Il mio voto in coscienza per escludere tutte le intercettazioni telefoniche del senatore Siri -spiega CERNO che si è ritrovato a votare insieme al centrodestra- nasce da una questione profonda: interpreta e anche sottolinea i dubbi sollevati dal Pd sulla gran parte delle intercettazioni. E’ un voto più netto che vuole invitare la sinistra a una definitiva e più profonda riflessione sul tema dell’utilizzo dei materiali di indagine a fini propagandistici e non inerenti al caso penale per arrivare a una posizione senza più ambiguità”. “Non vorrei che il potere legislativo -avverte il senatore dem- cominciasse a scegliere quali parti del processo siano legittime e quali no, anziché esercitare il suo ruolo costituzionale di garante dei comportamenti tenuti dagli inquirenti durante l’indagine nei confronti dei cittadini. Nel caso dei parlamentari la sinistra -sottolinea CERNO- ha il compito di individuare una posizione unitaria. E il mio voto di garantismo estremo -ribadisce- di fronte ai distinguo del mio partito va interpretato come un monito e non come una disubbidienza”.


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