“Sostengo l’iniziativa e la
mobilitazione dei collettivi di donne umbre e marchigiane che
chiedono la piena applicazione della legge 194. La situazione
nelle due regioni é insostenibile. In Umbria, resta praticamente
impossibile accedere all’interruzione farmacologica di gravidanza
in via ambulatoriale, nonostante le linee guida del ministero
della Salute. Nelle Marche, l’elevatissimo numero di obiettori
rende nella sostanza non garantito il diritto delle donne a
interrompere una gravidanza. Non è accettabile che esistano
territori nei quali una legge dello stato, che esiste da 44 anni,
resti lettera morta. E che tantissime donne restino soffocate
nella loro libertà di autodeterminarsi sul proprio corpo da
amministrazioni che – come nel caso dei Presidenti Tesei e
Acquaroli – mettono l’ideologia al di sopra del buon governo e
dei diritti delle donne”. Lo scrive in un post su Facebook la
senatrice Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Pd.


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