“Da avvocato, prima ancora che da parlamentare, avverto l’esigenza di attivarmi affinché si crei un network di paesi i cui avvocati diano supporto ai difensori dei perseguitati politici. Troppo spesso i difensori dei perseguitati diventano a loro volta oggetto di persecuzione. E’ necessario definire a livello internazionale un quadro normativo di garanzie e immunità a loro tutela”.
E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Roberto Cociancich a fronte di quanto emerso dall’incontro con una delegazione composta dalla presidente di Open Dialog Lyudmyla Kozlovska, dall’avvocato e attivista moldava Ana Ursachi e da Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Ablyazov, al centro di un caso internazionale che si era concluso con un controverso allontanamento dall’Italia della Shalabayeva e della figlia di sei anni.
“Dal confronto con “Open Dialog Foundation,” organizzazione che da anni si occupa di diritti umani in Russia e nei paesi dell’est – sottolinea l’esponente pd – non solo è emersa l’urgenza di portare a compimento la riforma dell’Interpol, che tuteli maggiormente i perseguitati politici e le loro famiglie, ma anche la necessità di allargare la clausola di salvaguardia comune che vieta l’estradizione verso paesi che non rispettino i diritti fondamentali della persona, o che la espongano al rischio di tortura, trattamenti crudeli, disumani o degradanti, agli avvocati di chi subisce o rischia queste violazioni e che diventano loro stessi oggetto di persecuzione”.
“Come prima iniziativa mi rivolgerò ai miei colleghi del Foro di Milano – ha concluso Cociancich – per organizzare con l’ordine forense lombardo un momento di confronto su questo tema. Un primo passo che permetta l’avvio di un percorso che consenta la creazione di un ‘pool’ di difensori pronti a seguire i casi di eventuali avvocati discriminati, minacciati e perseguitati”.


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