“Sono vicina alle giornaliste e ai giornalisti della Rai in sciopero contro il mancato riconoscimento da parte dell’azienda di un confronto che fa parte delle regole contrattuali. Non c’è sempre l’obbligo dell’intesa, ma del confronto sì”
così la capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai in un’intervista a presstv.ir che andrà in onda questa sera. “Questo è un danno enorme perché chiunque voglia davvero cambiare, rinnovare, qualificare la Rai non può non tenere conto del confronto con i giornalisti. Considero quindi un errore non aver incontrato le rappresentanze e favorito un dialogo con chi le innovazioni, il cambiamento deve poi metterlo in atto. Non esiste innovazione dall’alto. Ed è chiaro che quando ci si trova di fronte alla violazione di una regola contrattuale c’è una reazione, come in questo caso lo sciopero indetto peraltro dopo molti anni. La denuncia di comportamento antisindacale è molto grave proprio perché rivolta alla più grande azienda dell’industria culturale italiana. Sul futuro della Rai chiameremo a gennaio l’amministratore delegato per conoscere qual è il piano industriale strategico per il rilancio dell’azienda anche a fronte dei tagli effettuati sull’informazione regionale che noi consideriamo invece fondamentale. Se si vuole rilanciare il servizio pubblico radio televisivo e insieme assicurare sostenibilità economica serve una visione. I tagli lineari, quindi non inseriti nella logica di un piano industriale, non sono la soluzione a questo doppio obiettivo essenziale ad accompagnare il Paese nelle sue diverse transizioni, da quella digitale a quella ambientale. Serve invece uno straordinario investimento in innovazione e qualità dell’informazione e dell’offerta di contenuti come fanno negli altri paesi europei”.


Ne Parlano