“La Meloni mi sembra che sia atterrata oggi
sulla luna. Noi del Partito Democratico, sono ormai mesi che
parliamo del problema delle risorse, ma è un problema del
servizio sanitario nazionale”. Così ha dichiarato Andrea
CRISANTI, senatore del Partito Democratico, ai microfoni di
“L’Italia s’è desta”, trasmissione di Radio Cusano Campus.
“Il servizio sanitario, si misura in base a determinati
parametri che sono: l’accessibilità, l’equità, l’efficienza
amministrativa, l’aggiornamento tecnologico e la mobilizzazione
delle risorse. In questo momento in Italia siamo di fronte a una
crisi di accessibilità” ha sottolineato CRISANTI.
“L’accessibilità non è distribuita in maniera eguale in Italia
tra Nord e Sud e, all’interno delle stesse regioni del Nord, per
fasce sociali. C’è una drammatica differenza in qualità e
aspettativa di vita a seconda della fascia di reddito. Il
servizio sanitario nazionale – ha ribadito CRISANTI – versa in
una crisi senza precedenti. Ora chiaramente più soldi, ma se
questi soldi non vengono qualificati bene, non risolvono il
problema. Se non attuiamo le case di comunità e quindi creiamo
questa cerniera tra gli ospedali di primo – secondo livello e i
cittadini e se non rimettiamo mano al rapporto tra pubblico e
privato, fra tre anni, saremo ancora parlando di questi problemi,
magari avendo speso anche più soldi”.
Sulla questione pubblico – privato,
CRISANTI ha poi continuato: “Tra il 35% e il 40% della spesa
della sanità, va al privato convenzionato e, il privato
convenzionato, non è pubblico. Già 50 miliardi sulla manovra sono
appostati per il privato, dopodiché gli italiani spendono di
tasca propria altri 40 miliardi e stiamo alla pazzesca cifra di
90 miliardi per il privato” ha sottolineato il senatore
democratico.
“Italo paga la manutenzione della rete delle stazioni e il
tempo che usa la rete? Ma certo che la paga, ma allora perché
dobbiamo permettere ai privati di utilizzare l’ossatura del
servizio sanitario nazionale gratis e per di più gli consentiamo
di scegliersi pure le prestazioni?”.
Sull’intramoenia CRISANTI ha aggiunto: “E’ un falso problema,
perché l’intramoenia vale un miliardo contro i 90 miliardi del
privato in termini economici. Bisognerebbe comunque controllare i
medici che fanno intramoenia – ha sottolineato CRISANTI – deve
esserci un rapporto preciso tra attività di intramoenia e
attività intramurale. Un medico non può fare più visite
intramoenia di quelle che fa con il pubblico”.
“La separazione dal pubblico al privato deve essere netta – ha
quindi ribadito il senatore del PD -non ci deve essere questo
continuo scambio e margini sempre così sfumati, perché, alla
fine, quello che succede è che i costi vengono scaricati sul
pubblico”.
E sulla petizione ‘Fuori la politica dalle nomine della
sanità’, CRISANTI ha concluso sostenendo che “il senso della
petizione è fuori i politici dalla gestione della sanità.
Rivendico il ruolo della politica nell’indirizzo e nel controllo,
ma il controllo e l’indirizzo sono diversi dalla gestione, anzi,
devono essere separati perché altrimenti non c’è dialettica. Se
non c’è dialettica – conclude il senatore – non si contano le
responsabilità”.