“La Nadef dice chiaramente che avremo una manovra senza visione, che aumenta il debito, taglia sulla sanità pubblica in modo preoccupante, abbiamo i progetti Pnrr a rischio. In particolare sulla Sanità siamo molto preoccupati: dopo la pandemia avrebbe avuto bisogno di investimenti massicci, invece la spesa calerà nei prossimi anni dal 6,7% al 6,2%, addirittura contro quanto richiesto dal loro ministro Schillaci, quantifica dosi in un taglio di due miliardi. Significa mettere a rischio il servizio sanitario pubblico”. A dichiararlo è Cecilia D’Elia, senatrice Pd, ai microfoni di Radio Immagina, la web radio del Pd.
“Qualche giorno fa anche il Consiglio d’Europa ha richiamato l’Italia per le risposte inefficaci e tardive del sistema nei confronti della violenza di genere. Ha chiaramente sottolineato la necessità di intervenire sulla valutazione del bisogno di protezione delle DONNE, in particolare quando scelgono di uscire dalla violenza e denunciano. Se, come è ormai chiaro, l’efficacia di un intervento risiede nella tempestività della valutazione del rischio è questo uno dei piani su cui dobbiamo investire. Noi come Partito democratico stiamo spingendo in questa direzione anche nella discussione che questa settimana prosegue alla Camera in commissione giustizia sul disegno di legge del governo, accanto al rafforzamento delle misura cautelari, vogliamo che venga messo al centro il tema della formazione obbligatoria delle operatrici e degli operatori della giustizia. Nella nostra proposta in parlamento questo aspetto c’è, è presente e ci auguriamo che venga accolto in sede di discussione parlamentare, così come vogliamo affermare in modo chiaro che c’è violenza ogni volta che non c’è consenso, superando la definizione del reato ancora legata alla presenza di minacce o violenza. Altro aspetto è poi l’impegno sull’educazione al rispetto e al superamento degli stereotipi: abbiamo una nostra proposta di legge depositata, di cui sono la prima firmataria, poi ce ne sono anche altre di altri partiti, vogliamo che questo tema sia presente già nella discussione in corso. Siamo pronti a discutere perché agire sul piano culturale e sulla formazione degli attori coinvolti nel contrasto alla violenza è la chiave per fermare questa mattanza”.