– “Come donne democratiche siamo già state al fianco” della protesta iraniana, “abbiamo promosso il sit in sotto l’ambasciata a un mese dall’inizio delle proteste. Chiaramente accogliamo con grande favore le richieste che ci vengono fatte dalle attiviste. Penso sia necessario un salto di qualità nell’iniziativa parlamentare, nei prossimi giorni troveremo gli strumenti: sono già stata depositate delle interrogazioni da parte dei diversi gruppi su questo tema, troveremo il modo di lavorare insieme e di fare in modo che anche il governo si esprima, che si fermino le condanne a morte e ci sia la capacità di caprie cosa succede nelle carceri iraniane, e si ragioni attorno ai rapporti della comunità internazionale con Teheran. Sta succedendo qualcosa di enorme che non possiamo non sostenere”. Così senatrice Cecilia D’Elia, presidente della Conferenza delle donne del Pd dopo che oggi ventina di attiviste iraniane in Italia, attraverso la sponda dell’Arci, ha incontrato una delegazione di parlamentari della Camera, chiedendo all’Italia di interrompere i rapporti diplomatici ed economici con l’Iran per supportare la protesta in atto nel paese islamico da due mesi a questi parte, a partire dalla brutale uccisione della giovane Mahsa Amini.

“Oggi  con Lia Quartapelle e altre parlamentari abbiamo incontrato  alla Camera una delegazione di donne iraniane, insieme all’Arci. Chiedono al mondo di fermarsi a guardare quello che sta succedendo in Iran. Abbiamo assicurato il nostro impegno in Parlamento per sostenere la rivolta per la libertà, chiediamo che si fermino le condanne a morte, si faccia luce su cosa sta succedendo nelle carceri iraniane, che il governo italiano faccia sentire la propria voce. #donnavitalibertà“. Lo scrive su Fb la senatrice del Pd Cecilia D’Elia, portavoce del Coordinamento delle Democratiche. 


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