“Per fermare la violenza maschile contro le donne serve un passo avanti, sul piano culturale sicuramente, ma anche e urgentemente colmando un vuoto normativo sulla questione del consenso. Un grazie voglio rivolgerlo alla commissione capitolina pari opportunità, alla presidente Michela Cicculli, alla consigliera Cristina Michetelli e a tutte le intervenute, che ha portato questa mattina insieme all’associazione Differenza Donna la questione al centro di un importante approfondimento in Campidoglio. Un incontro capace di parlare di esperienze vive, come quella subita da Barbara D’Ascolto, di sentenze di assoluzione inaccettabili, ma anche di prospettive di lavoro per tutte noi.
In Senato stiamo lavorando per portare in discussione le nostre proposte di legge, ma è evidente che in questo momento la maggioranza ha altre priorità”. Lo dice la senatrice del Pd Cecilia D’Elia, vicepresidente della commissione bicamerale sul femminicidio.
“Mai più vogliamo sentenze – continua D’Elia – che parlano di quanti secondi la donna ha impiegato per manifestare il suo dissenso, o per quanti secondi il molestatore ha agito. Poniamo fine a questa cultura che attraversa anche i tribunali, in cui il corpo della donna è concepito come sempre a disposizione e le sue parole o le sue reazioni da mettere sotto i riflettori. C’è bisogno di formazione, è molto importante che Roma Capitale oggi abbia rinnovato il proprio impegno, insieme alle sue società partecipate, a rendere i luoghi di lavoro liberi da discriminazioni e violenza”.