“Abbiamo votato contro il
provvedimento che di fatto aggira i divieti di pubblicita’ e
di sponsorizzazioni delle scommesse nel calcio, mettendo
sullo stesso piano il tema della ludopatia e quello delle
riduzioni delle entrate per le società e la penalizzazione
che subiscono rispetto al calcio europeo. A fronte di una
situazione che vede crescere in maniera esponenziale il
fenomeno del gioco, con una spesa che nel 2025 si stima di
150 miliardi di euro e con sempre maggiore coinvolgimento di
giovanissimi, non abbiamo voluto assumerci la
responsabilita’ di autorizzare il governo a rivedere la
normativa senza indicare chiaramente la direzione in cui
andare”, a dichiaralo a margine dei lavori sono la senatrice
Cecilia D’Elia, capogruppo PD in commissione settima, e il
senatore Francesco Verducci, componente della stessa
commissione. “Il punto in esame – spiegano – poteva essere
tolto da un documento che ci ha visto lavorare insieme,
affrontando la complessita’ del tema calcio. Ma
evidentemente la questione scommesse e introiti collegati
premeva troppo, tanto da sacrificare il resto. Rivendichiamo
percio’ di aver contribuito ad arricchire il testo, quello
che la commissione ha licenziato e’ frutto della discussione
parlamentare, e questo e’ un pregio. Si vede nelle parti che
sottolineano il valore sociale e culturale del calcio, la
sua diffusione tra le ragazze e i ragazzi, l’attenzione ai
vivai, al calcio femminile. Anche riguardo alla questione
degli stadi abbiamo sottolineato l’importanza del
coinvolgimento dei Comuni in una possibile cabina di regia e
di finanziamenti pubblici che attraggano i privati per
un’opera di ammodernamento degli impianti. Ma soprattutto –
proseguono – abbiamo proposto gli sgravi fiscali per gli
investimenti in infrastrutture sportive dedicate al settore
giovanile, dilettantesco, amatoriale e femminile. Cosi’ i
criteri per la partecipazione ai bandi per gli impianti di
proprieta’ pubblica, nel rispetto dei principi di pari
opportunita’ di genere, ugualmente nel favorire il rinnovo
delle concessioni. Abbiamo richiamato il governo ad
individuare gli stadi per Euro 2032, guardando alla
ripartizione territoriale e investendo negli stessi.
Sostenuto la nascita di una lega femminile e di
finanziamenti del calcio femminile, rinnovando il fondo.
Queste erano le nostre proposte, qualificanti e innovative
ma di fronte alla gravita’ della questione scommesse era
necessario rimarcare la nostra ferma contrarieta’. La
direzione di cui abbiamo bisogno e’ – concludono –
decisamente altra”.


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