“Avete scelto una idea di scuola sanzionatrice, selettiva e di controllo, in cui l’insegnante è chiamato a punire, in un’ottica che confonde autorità con autorevolezza. Con i nostri emendamenti abbiamo provato a invertire questa china per ricondurre la scuola ad un luogo di promozione della persona con funzione educativa e di rinforzo positivo, cioè la scuola che rimuove ostacoli. Ma questa maggioranza ha ritenuto di proseguire senza ascolto e senza confronto, non solo con le opposizioni, ma anche con il mondo della scuola, le famiglie, le studentesse e gli studenti.” A dichiararlo è la senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo del Pd nella Commissione Scuola, istruzione pubblica, cultura, intervenuta in dichiarazione di voto sul ddl del governo sulla valutazione della condotta degli studenti.
“Come se non bastasse – prosegue la senatrice – a peggiorare il testo è arrivato anche l’emendamento che introduce il giudizio sintetico nella scuola primaria, spazzando via quello descrittivo che è il modo con cui le e gli insegnanti hanno posto l’attenzione non al voto ma al percorso della bambina e del bambino. Avete scelto anche in questo caso di riportare il paese e il sistema educativo indietro, senza ascoltare le scuole e valutare l’esperienza fatta.
Nelle vostre intenzioni non c’è nessuna volontà di recuperare i comportamenti, c’è solo rigidità e di fatto una messa in discussione della valutazione collegiale e dell’autonomia dell’insegnamento. Il ddl modifica anche lo statuto degli studenti e delle studentesse senza averli coinvolti.
Un impianto sbagliato, perché non si educa alla democrazia sviluppando sudditanza ma promuovendo partecipazione attiva e facendosi carico delle responsabilità che tale partecipazione comporta, a cominciare dal lavoro sugli errori commessi. Per tutte queste ragioni il nostro voto al provvedimento è contrario.” Ha poi concluso


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