“Esprimiamo rammarico per il parere negativo del Governo e per la mancata approvazione dell’emendamento al dl elezioni, relativo al superamento della distinzione per sesso degli elenchi delle elettrici e degli elettori e all’eliminazione del riferimento al cognome del marito nell’identificazione delle elettrici. L’approvazione avrebbe consentito di riorganizzare gli elenchi sulla base del solo ordine alfabetico e, eliminando il cognome del marito, di superare un altro residuo patriarcale nel nostro ordinamento”. Lo dichiarano Cecilia D’Elia, senatrice Pd e prima firmataria dell’emendamento e Alessandro Zan, responsabile Diritti del Partito democratico. “L’emendamento avrebbe adeguato la disciplina dell’elettorato attivo al tempo presente, superando la anacronistica organizzazione delle operazioni di voto per file suddivise per sesso. Ciò avrebbe peraltro consentito alle persone che vivono percorsi di affermazione dell’identità di genere di poter esercitare in piena serenità il diritto di voto. Siamo felici che le altre forze di opposizione abbiano voluto sottoscrivere l’emendamento e auspichiamo che questo voto segni l’apertura di una riflessione più ampia che conduca in tempi rapidi a un intervento normativo pienamente rispettoso del principio di uguaglianza”.


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