Senatore Graziano Delrio, come si costruisce il cantiere dell`alternativa?
«I cantieri crescono giorno per giorno, quindi mettendo un mattone, una riforma per volta. La grande mobilitazione di piazza è stato un punto di partenza importante, ma quello che renderà solido il nostro cammino, il cemento che ci farà percepire come un`alternativa vera, è la costruzione di un`alleanza con la società. Le promesse della destra si sono rivelate totalmente inaffidabili: c`è un popolo di delusi, oltre a milioni di astenuti che pensano che la politica non possa aiutarle. Ed è a loro che dobbiamo rivolgerci».
Da dove si comincia?
«Dai temi concreti. Per esempio le pensioni, su cui il governo ha fatto un colossale disastro: lo stop a Opzione donna, il pasticcio sulle quote, l`abolizione di diritti acquisiti di centinaia di migliaia di dipendenti pubblici, di medici. Un mattone potrebbe essere restituire certezze nei trattamenti previdenziali, per chi ha lavorato, per le donne che hanno buchi contributivi. Bisogna avanzareproposte organiche, credibili e serie di riforma del sistema. Sul fisco come sull`immigrazione. Costruendole non dentro le stanze del partito, ma chiamando a raccolta associazioni, imprenditori, sindacati, terzo settore. L`obiettivo è creare un`Italia più giusta. Perché da questa finanziaria viene fuori un Paese più iniquo verso dipendenti e pensionati, ma pure verso gli imprenditori perché in legge di Bilancio non c`è una strategia di innovazione e sviluppo. E non lo dico io, ma l`FMI per il quale dentro la manovra non ci sono riforme favorevoli alla crescita».
Il Pd da solo non basta, neppure alleato con la società. E allora?
«Le convergenze fra partiti vanno realizzate su delle visioni. Ho sempre detto, anche alla segretaria, che stare all`opposizione è un`occasione perché ti consente di fare pensieri lunghi, non dettati dall`emergenza quotidiana. Io penso che da Azione a Fratoianni incluso Conte, siano tutti animati da uno spirito fortemente europeista, tutti crediamo che l`aumento della sovranità europea significhi aumento della sovranità italiana. Al contrario della destra per cui la strada è il nazionalismo».
Conte però ha detto che non intende fare la succursale del Pd.
«Per dare risposte ai cittadini bisogna cooperare, non competere. Poi ciascuno proverà a convincere gli elettori sulle proprie peculiarità. L`Ulivo fu vincente perché aveva un leader solido che garantiva tutti, con un programma che sarebbe stato – se i partiti non avessero rovinato quell`esperienza – la base per le riforme più importanti del Paese. Nessuno chiede a Conte di sottomettersi al Pd, il Pd non ha tentazioni egemoniche. La competizione si fa nel convincere delusi e astenuti, non tra di noi per rubarci elettori. Quindi, come si è fatto sul salario minimo, bisogna avere la pazienza e la tenacia – e Schlein ne ha dimostrata tanta – di mettersi a sedere e trovare un`intesa. Se Conte intende la politica come servizio dovrebbe capire che non esiste un`alternativa alla destra senza la disponibilità a ragionare di proposte comuni».
Lo stesso problema non esiste con Calenda?
«Ripeto, il metodo usato sul salario minimo e anche sulla sanità a cui Calenda è interessato, mi pare possa funzionare per mettere in campo proposte strutturali anche su tasse, immigrazione, contrasto alla povertà. Ha ragione Schlein quando dice che è stato errore non cambiare la Bossi-Fini, anche se mi ricordo che lo Ius soli – io ero capo della campagna promotrice – l`approvammo alla Camera ma non al Senato perché Alfano ci ripensò. Questo per dire che bisogna costruire le condizioni per conseguire il risultato».
E torniamo alla domanda iniziale: come si raggiunge l`unità?
«Abbiamo un`occasione unica perché questo governo, forte politicamente, è debole in quanto privo di un progetto di sviluppo per il Paese. Protestare tuttavia non basta, serve lavorare insieme su proposte che incidano sulla vita delle persone. La destra ha un vantaggio: ha saputo offrire alla coalizione una cornice ideologica e di senso comune. Il centrosinistra dopo l`Ulivo l`ha persa. Per ricostruirla serve più generosità da parte di tutti».


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