Senatore Graziano Delrio, medico endocrinologo, ex ministro, ex sindaco, 9 figli, 7 nipoti. Lei è nettamente contrario alla gravidanza per altri. Perché?
«Perché è una pratica in cui non c`è nulla di umanità e non c`è rispetto dei diritti del figlio. È già vietata in Italia, perché comporta lo sfruttamento di altre persone ed è un`offesa alla dignità della donna. Lo dice la Corte costituzionale, non io. Inoltre: il diritto alla genitorialità non può essere ridotto a una logica di mercato, ignorando i diritti del nascituro».
Lei, da cattolico, usa termini duri. Non ha mai pensato di votare a favore della legge del centrodestra che renderà la gestazione per altri reato universale?
«E solo un`iniziativa propagandistica, niente di concreto. Anche a livello europeo ci sono diversi pronunciamenti che condannano la maternità surrogata. Nel dicembre 2015, il Parlamento europeo condannò questa pratica, anche con il sostegno del Pd.
Partito socialista spagnolo idem. Delors e Jospin erano contrari al mercato dei neonati. La destra ora vuole prendersi una medaglietta, che però non servirà a bloccare questo mercato internazionale». E allora in che modo sarebbe equilibrato intervenire?
«Questa vicenda è già normata. La maternità surrogata è un reato. Anche la nostra segretaria ha detto che non avrebbe fatto niente per rimuovere il reato. Elly Schlein si è detta favorevole alla maternità surrogata, a titolo personale però: quello di non voler coinvolgere il Pd è un segno di maturità».
E possibile una «Gpa solidale», cioè senza compenso, come propone l`emendamento Magi di +Europa?
«La relazione tra madre e figlio è una relazione strettissima, biologica, sensoriale, come dimostrato da tutte le ricerche. Non riesco a pensare alla maternità surrogata come un atto di generosità. Perché è comunque un fatto contrattuale ma i figli non si comprano ne si vendono».
Il Pd rimarrà fuori dall`Aula quando si voterà emendamento Magi. Pur di non spaccarvi pubblicamente, avete deciso di non decidere. C`erano altre strade?
«Rispetto la decisione sofferta dei deputati. Avrei personalmente proposto di dire con chiarezza no in Aula: sia al centrodestra, sia alla proposta di Magi. È un dibattito etico che non si governa con emendamenti. Ci sono implicazioni politiche e sociali: è una responsabilità enorme».
Lei ha sostenuto Stefano Bonaccini al congresso. Domani vi ritroverete a Cesena: c`è attesa per l`intervento di Romano Prodi. E soddisfatto di questi primi mesi di Schlein?
«In Italia siamo abituati a dare giudizi troppo rapidi. Elly ha acceso una stagione di entusiasmo e interesse. Noi però abbiamo bisogno di costruire un`alternativa culturale e politica a questa destra. Da qui alle Europee serve un cambio di marcia nella proposta per il Paese. Dobbiamo presentare una legge sull`immigrazione degna dell`Italia, fortificare il concetto di sanità pubblica. Servono pensieri di più lunga durata. Ad oggi il salto di qualità ancora non lo abbiamo compiuto, e va fatto insieme».
Sull`Ucraina lei non ha rivendicato posizioni proprio ultratlantiste…
«L`Europa deve avere il coraggio di assumere un`iniziativa diplomatica forte per la pace giusta. Un impegno all`altezza di quello del Papa e di Zuppi. Praticamente è scesa in campo la diplomazia di una decina di Paesi: dalla Cina alla Turchia. Perché finora è mancata proprio la Ue?».
In futuro lei il Pd lo vede più alleato con il M55 o con un contenitore moderato?
«Io lo vedo perno di una grande area di centrosinistra, dove possano convivere sensibilità diverse: ambientalista, socialista, cattolica e liberale. La proposta comune sul salario minimo è stata un buon inizio».


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