Senatore, non la convincono questi accordi?
«Per niente, si tratta del sintomo di una strategia difensiva dell`Europa, dominata dalla paura dell`assedio. Non porterà a nulla, e ci troveremo ad avere dato la chiave dei flussi a dei regimi, che la useranno per scopi interni o economici».
I primi a fare accordi con la Libia siete stati voi ai tempi del governo Gentiloni di cui lei faceva parte, però.
«Quando però ci è risultato chiaro quello che succede nei campi libici e come si comporta la Guardia costiera, abbiamo cambiato linea e votato contro».
La premier non ha parlato del caso Regeni con Al Sisi, come sarebbe stato invece necessario fare.
«Il fatto è che con questi tipi di accordi si costringe a silenzi imbarazzanti su questioni come questa, dove invece dobbiamo pretendere verità e giustizia”
Cosa pensa dei decreti adottati dal governo sull`immigrazione, da quello sulle Ong a quello denominato Cutro?
«Sottolineo che c`è stato un record di sbarchi, a dimostrazione di quanto fosse balzana la teoria che il pull factor fossero le Ong. E che c`è stato un record di morti: non abbiamo ridotto le partenze, ma la possibilità di arrivare sani e salvi. Sono leggi fallimentari».
Anche su questo, le ricordo che i primi a iniziare un conflitto con le Ong siete stati voi.
«Io, come si sa, già allora ero contrario. Ma quella discussione portò a un codice di condotta, non a bloccare le navi. E non abbiamo mai fatto cose tipo i decreti Salvini che aumentano gli irregolari. C`è stato un salto di qualità».
Oggi arriverà ad Ancona la nave Ocean Vildng con centinaia di migranti a bordo: sabato le hanno consentito di attraccare a Catania, ma solo per sbarcare i 23 superstiti dello spaventoso naufragio di mercoledì scorso. Agli altri, ancora lunghe ore di viaggio.
«Una crudeltà gratuita, si potrebbero tranquillamente trasferire in pullman o in treno. Perché sottoporli ad altri giorni di navigazione, ad altre inutili sofferenze?».
Perché, secondo lei?
«Perché in Italia il tema dell`immigrazione è sempre oggetto di propaganda politica. Quando impareremo a parlarne fuori dalla propaganda sarà sempre troppo tardi».
Se si potesse parlare del tema senza propaganda, che proposte farebbe il Pd?
«Presto presenteremo una proposta di legge: bisogna favorire canali di ingresso regolari e nominativi. Chi vuole venire in Italia dovrebbe iscriversi a una lista con nome e cognome, in modo che sappiamo chi entra nel Paese. Solo così puoi scoraggiare le partenze e avere ingressi legali. Intendiamoci, nessuno ha la ricetta magica in tasca per governare un fenomeno come questo, né noi né la destra, ma insieme si potrebbe ragionare come un grande Paese europeo».
Secondo la premier l`obiettivo è fermare le partenze. È realistico?
«Ma no, è impossibile. Ameno che la premier non sia in grado di bloccare il cambiamento climatico, le guerre civili, l`ansia di queste persone che sognano un futuro migliore come facevano i nostri nonni quando migravano all`estero».
Il Piano Mattei le sembra possa funzionare?
«È dedicato a un partigiano cattolico resistente; per il resto è il nulla. E lo dico come constatazione, non è un pregiudizio. È un coordinamento di ministri per una scatola vuota di risorse che sa molto di propaganda. Anche perché si tratta di un fenomeno da trattare a livello europeo, con una strategia comune».
Da tempo la segretaria Schlein chiede di abolire la Bossi-Fini: perché non l`avete fatto quando eravate al governo?
«Su un cambiamento strutturale di approccio alle migrazioni, dobbiamo ammettere che siamo stati carenti Dobbiamo fare mea culpa: ci siamo fatti prendere quando governavamo dall`emergenza, anche per timore dell`opinione pubblica. Ma ora è il momento del coraggio».
Vi frenò la paura di perdere voti…
«È vero, ma non bisogna mai avere paura di fare la cosa giusta. Nel 2017 andammo a un passo dal riuscire a far passare lo Ius soli ma ci mancarono i voti del Nuovo centrodestra, fu un peccato».
Ora Schlein dice «è una vergogna che si neghi la cittadinanza a chi è nato e cresciuto in Italia»
«Ha ragione, bisogna tornare sullo Ius soli. E se questo governo fosse davvero forte, non dovrebbe avere paura di bambini che vanno a scuola con i nostri figli e si sentono italiani a tutti gli effetti». –


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