“L’assoluzione definitiva dello psicoterapeuta Claudio Foti è palesemente un atto di giustizia, e prima ancora è un atto di verità. Quella verità che la magistratura ha a lungo e faticosamente cercato, quella verità che le vittime – tante e di più parti, nel caso cosiddetto ‘Angeli e Demoni’ – hanno dolorosamente e dignitosamente atteso.
Una verità giudiziaria che è verità sostanziale. Una verità ricostituita, dopo essere stata stravolta, umiliata, manipolata fino all’esasperazione dalla più squallida strumentalizzazione, dalla demagogia e dalla contrapposizione ideologica a buon mercato, innescata in maniera irresponsabile da diversi leader ed esponenti politici di una parte, quella che cerca di ‘far cassa’ di labili e transitori consensi alle spalle degli altri”. Lo dichiara il senatore del Pd Graziano Delrio.
“E gli altri – aggiunge – nella vicenda Bibbiano, sono tanti: i minori prima di tutto, poi le famiglie che con coraggioso e generoso altruismo accolgono quei minori in condizioni di difficoltà, i professionisti e gli operatori dei servizi sociali messi alla berlina, e ancora le istituzioni che si occupano di tutela dei più piccoli e indifesi, l’intera comunità bibbianese dipinta come una banda di orchi, la politica seria”.
“Il risultato più drammatico e incalcolabile di questa manipolazione è lo screditamento dell’istituto fondamentale dell’affido – prosegue – un discredito che ha creato sospetto, insicurezza, fino all’ombra dello scollamento tra cittadini e istituzioni. L’esito del cinismo trasformato in spettacolo massivo – con l’utilizzo di strumenti mediatici e social – ha portato a una, seppure immotivata, diffidenza verso il sistema degli affidi. E a pagare, in silenzio, il silenzio degli innocenti, sono ancora una volta i minori e la loro tutela”.
“Restano le macerie – conclude Delrio – Serve ricostruire, con nuovo coraggio e rinnovata pazienza, con la tenacia e le capacità professionale dovute, oggi come in passato, a chi è più fragile e vede in gioco la propria vita, la propria dignità, il proprio diritto a una esistenza piena e libera. Il diritto dei più deboli, quello che spesso è sopraffatto dal ‘diritto’ dei più forti ad essere prepotenti”.


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