“Un provvedimento molto significativo per proteggere il patrimonio immateriale delle nostre città, che va a colmare una grossa lacuna. Alcune amministrazioni comunali hanno già mostrato forte sensibilità alla questione. Il Comune di Firenze ha recentemente introdotto una nuova regolamentazione degli esercizi commerciali nei centri storici che rientrano sotto la protezione Unesco che va proprio in questa direzione. La sollecitazione ci è venuta dunque dall’iniziativa del sindaco di Firenze Dario Nardella. Cosi’ la senatrice Pd, Rosa Maria Di Giorgi nel corso della Conferenza stampa di presentazione del Ddl Misure per tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella «lista del patrimonio mondiale», posti sotto la tutela dell’UNESCO di cui è prima firmataria.

Scopo della proposta Di Giorgi è dunque quello di rafforzare il sistema di tutele previste per preservare efficacemente il nostro straordinario patrimonio, tenendo conto dell’evoluzione della tutela accordata in sede internazionale anche alla dimensione del patrimonio culturale immateriale (Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale immateriale firmata a Parigi il 17 ottobre 2003). Un territorio, dichiarato Patrimonio Mondiale, deve preservare e valorizzare non solo il patrimonio monumentale ma quella fitta rete di valori culturali legati alle tradizioni, agli usi e ai costumi come l’artigianato, una rete commerciale di attività tradizionali e/o storiche variegate e a servizio del residente. Per questo motivo appare opportuno andare a modificare la Legge 77/2006 con l’introduzione di alcune variazioni che siano in grado di dare voce e forza al patrimonio immateriale e allo strumento principe: il piano di gestione. Si propone poi di introdurre nella legge n.77/2006 un site manager che assicuri la collaborazione tra le amministrazioni a tutela del sito nonché alcune precisazioni al decreto legge n. 201/2011 (convertito con L 214/2011) in materia di liberalizzazione del commercio per rafforzare i presidi di tutela.

“Il ddl – spiega la parlamentare – ha la finalità di aggiornare la legislazione nazionale rispetto all’evoluzione del diritto internazionale e di fornire strumenti più efficaci affinché si tenga conto anche della forte componente intangibile o immateriale presente nei centri storici che rientrano nella lista del patrimonio mondiale sotto la tutela dell’UNESCO”. “Vogliamo calendarizzare al più presto il provvedimento perchè sia approvato in modo definitivo entro l’anno”, aggiunge la senatrice.

La sottosegretaria ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni, che ha appena ricevuto la delega alle tematiche Unesco, ha espresso grande gratitudine per i promotori dell’iniziativa e per gli amministratori locali che hanno mostrato forte sensibilità alla questione e hanno capito che “salvare le pietre senza salvare il contesto è un errore”. “Avere ben 51 siti inseriti dall’Unesco nella Lista del Patrimonio dell’Umanità è un regalo, ma è anche un onere gigantesco”. Per questo è importante capire il percorso verso cui dobbiamo andare, l’importanza del contesto, l’identità dei luoghi in cui i monumenti sono collocati.

Per il sindaco di Firenze Dario Nardella “non serve a nulla tutelare le mura se poi queste mura perdono la loro vocazione. Un artigiano, una bottega, un caffè storico non sono un patrimonio di una città e di un popolo? E’ necessario correre ai ripari per evitare danni irreversibili all’identità della nostra nazione e del nostro popolo”. Nardella ha poi affermato che senza una legge nazionale le iniziative dei Comuni rischiano di non essere del tutto efficaci: “Abbiamo bisogno del sostegno del Governo e del Parlamento perché, senza una norma generale, i nostri regolamenti sono in balia del primo giudice amministrativo a cui si rivolge il primo minimarket”.

Anche il Sindaco di San Gimignano, Presidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO Giacomo Bassi è intervenuto sottolineando la necessità di rispettare la missione principale dei siti inseriti dall’Unesco, quello di parlare all’umanità. E allora è importante che gli amministratori locali abbiano a disposizione gli strumenti per risolvere le incongruità, affinché si tenga conto della componente intangibile o immateriale presente nei centri storici.


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