“Un consigliere comunale leghista di Bagno a Ripoli ha chiesto all’Amministrazione Comunale di istituire la “Giornata del Cattolico-eterosessuale” perché, a suo dire, i cattolici eterosessuali sarebbero “costantemente minacciati” e discriminati dalle iniziative contro l’omotransfobia, a cominciare dalla Legge Zan.
Da cattolica eterosessuale non non mi sono mai sentita minacciata, e da rappresentante delle istituzioni inorridisco di fronte a chi ritiene che una proposta di legge, che ha l’unico scopo di tutelare i più deboli e di punire chi crede che sia libertà aggredire altre persone per ciò che sono e per chi amano, possa essere discriminatoria.
Il Consigliere vada a dirlo ai tanti giovani che temono per la propria sicurezza quando si tengono per mano o vada a dirlo a chi non vuole uscire di casa per paura della violenza degli altri.
Non si può confondere la libertà di opinione con la libertà di umiliare altre persone ed è inaccettabile che un rappresentante eletto coltivi in questo modo discriminazione e violenza.
Mi aspetto che la Lega condanni senza esitazioni le parole del consigliere e che gli chieda un passo indietro.”
Così in un post su Facebook la senatrice fiorentina Caterina Biti (PD), membro della Commissione straordinaria per il contrasto ai fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.


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