‘Laura Prati è stata ricordata attraverso i suoi molti incarichi di consigliera comunale, provinciale, vicesindaca e infine sindaca. Sappiamo della donna impegnata, presidente del Pd provinciale e responsabile delle donne, antifascista convinta e fedele alla Costituzione. Oggi però lasciate che, con parole più povere e semplici di quelle che certo quest’aula ha ascoltato in passato, vi parli di un sorriso incastonato in una massa di capelli biondi e di come Laura, grazie a quel sorriso, potesse esprimere ciò che provava anche senza parlare. Si parla di fatalità e di follia, come se quel che è accaduto a Laura Prati fosse un incidente di percorso tra altri, ieri ho sentito persino la definizione di ‘momento estremo in tempi difficili’, come se la continua violenza verbale e l’antipolitica militante, anche paludata da accademia o da neutrale servizio mediatico al servizio del cittadino, prive di analisi e attente quanto mai alle curve del sondaggi, non avessero responsabilità alcuna. A chi fa comodo far di tutta l’erba un fascio? Cui prodest, si direbbe? Chi vuole ottenere qualcosa da tutto questo? Attendiamo risposte e proveremo a darle anche noi’. Lo ha detto nell’aula del Senato la senatrice del Pd Erica D’Adda, in un intervento in ricordo dell’amica sindaca Laura Prati. ‘Continueremo – ha continuato Erica D’Adda – da dove Laura Prati ha lasciato, a partire dall’ultimo convegno sul femminicidio. Oggi è il giorno per piangere con il marito Pino e i figli Massimo e Alessia, il momento di lasciare che la rabbia contro quanto è accaduto gridi forte. Noi donne, tue amiche, continuando la tua opera costruiremo per te un ricordo indelebile sul nostro territorio. Ciao Laura, Ciao tesoro mio’.

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