“A seguito del reportage di Fabrizio Gatti pubblicato sul settimanale l’Espresso sulle condizioni in cui versa il CARA di Borgo Mezzanone (Foggia), ho depositato un’interrogazione parlamentare insieme ai senatori Daniele Borioli e Stefano Esposito. Dall’articolo, corredato da foto e video, il Centro risulta governato da soggetti criminali che operano al suo interno determinando una vera e propria zona franca di criminalità e di sfruttamento degli ospiti con prostituzione nonché lavoro irregolare e caporalato a favore delle aziende agricole del foggiano. Una situazione assolutamente inaccettabile sotto il profilo umano e gravemente rischiosa per la sicurezza pubblica. Nell’interrogazione si chiede di sapere: se i fatti riportati corrispondano al vero e quali siano i provvedimenti adottati o che si intenda adottare per garantire con la massima urgenza all’interno del Centro di Borgo Mezzanone. Inoltre se si ritenga che la gestione del Centro da parte del consorzio Sisifo di Palermo e quindi alla cooperativa Senis Hospes, si sia svolto e si stia svolgendo nel rispetto degli accordi contrattuali e, qualora ciò non fosse, quali provvedimenti si intendano usare nei confronti di tali soggetti. Infine quali siano le modalità di monitoraggio della struttura da parte della Prefettura di Foggia e se risulta che in passato siano state presentate denunce sullo stato di abbandono del Centro e, in caso affermativo, che misure e quali provvedimenti il Governo intenda prendere circa il rapporto contrattuale intercorrente con i gestori del CARA.” Così la senatrice Camilla Fabbri (Pd), presidente della Commissione d’Inchiesta sugli infortuni sul Lavoro


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