Il PD ha sempre voluto una legge sulle unioni civili dopo tanti, troppi fallimenti. Una legge che si inserisce nella
migliore tradizione dei diritti del nostro paese, quella di cui il PD è erede orgoglioso: la legge del diritto di famiglia del 1975, del divorzio, confermato con il referendum de11974 e dell`aborto del 1978.
Anche quelli furono diritti faticati, faticatissimi. Pensiamo al delitto d`onore che fu “abrogato” solo nel 1981, pensiamo alla fatica di rendere la violenza sessuale un reato contro la persona e non più contro la morale.
La legge sulle unioni civiliha questa valenza, ha questa importanza. Dunque non è retorico parlare di portata storica.
Questa cultura dei diritti è patrimonio comune di tutte le anime del Pd, ed è la sua forza. Ora, se per il realismo dei numeri o per la cultura della mediazione non si approverà la legge nella sua interezza, non dobbiamo svalorizzarla. E dobbiamo impegnarci perché si tutelino assolutamente i bambini che già vivono nelle famiglie arcobaleno.
Di questa legge dobbiamo essere orgogliosi.
Perché i giornali euròpei il giorno dopo dovranno scrivere che finalmente anche in Italia,ci sarà la parità di tutti i diritti per le coppie omosessuali, e questo per la volontà del Pd unito. Tra noinon vince e non perde nessuno. Chi vince è solo il Partito Democratico, tutto intero e nella sua migliore versione, quello capace di fare sintesi delle sue diverse sensibilità.
Questa discussione è stata purtroppo deformata soprattutto per la polarizzazione feroce ed estrema, nel paese e anche in Senato.
Quella che ha messo in scena un`Italia contrapposta e caricaturale fatta di clericali e di laicisti.
Un`Italia che nella realtà non c`è più ma che qualcuno ha voluto riesumare. C`è stata, e ci sarà, una discussione difficilissima in Senato: pensiamo all`ostruzionismo in commissione, ottuso e cieco di chi la legge non la voleva punto e basta come settori della destra o, a chi, dicendo invece di volerla era il suo primo affossatore, come i Cinque Stelle.
È vero che oggi arriviamo buon ultimi in Europa, ma in tutti paesi ci sono state due tappe: prima l`approvazione di tutti i diritti e poi le adozioni, e dove non è stato fatto gli strascichi sono stati infiniti, pensiamo alla Francia e alla Germania. Noi stiamo rispettando la scelta di restare nella ratio giuridica delle unioni civili, così come stabilito dalla sentenza della Corte del 2010 che, come abbiamo sempre detto, è la stella polare dei nuovi diritti che finalmente riusciremo a conquistare.