‘Negli ultimi anni stiamo assistendo a profonde modificazioni nelle abitudini di fruizione dei servizi pubblici di mobilità e nelle abitudini private. La diffusione della mobilità elettrica, per esempio, sta vivendo una decisa accelerazione in Europa, con un forte aumento del numero di immatricolazioni di auto elettriche favorito anche dalle diverse politiche di incentivi attuate in molti Paesi. L’Italia è al momento estromessa dal generale trend di crescita nonostante esistano enormi margini di potenziale diffusione per i veicoli elettrici: abbiamo il più alto tasso di immatricolazioni al mondo dopo gli Stati Uniti (60 milioni di persone, 37 milioni di autovetture: più di un auto ogni 2 persone)’. Lo dichiara la senatrice del Pd Nicoletta Favero che ha sottoscritto l’interrogazione del collega Stefano Vaccari che chiedeva al Governo di impegnarsi in tal senso con misure ed incentivi di sostegno per un nuovo piano della mobilità sostenibile.
‘Lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia – spiega – continua a essere molto limitato, per via soprattutto di alcuni fattori, legati prevalentemente ai tempi di ricarica, all’autonomia di viaggio, alla carenza di stazioni per la ricarica e ai costi d’acquisto più elevati rispetto ai veicoli tradizionali. Si sente la necessità di uno schema nazionale di incentivi all’acquisto che dia il senso di una scelta chiara e di lungo periodo. Ad oggi, infatti, lo sviluppo della mobilità sostenibile nelle città italiane è affidato all’implementazione di alcuni progetti pilota, talvolta anche innovativi ed efficaci, da parte delle amministrazioni locali, che tuttavia soffrono della mancanza di un chiaro indirizzo nazionale. Bene dunque ha fatto l’amministrazione regionale del Piemonte a mettere a punto uno schema di convenzione con il ministero dei Trasporti d’intesa con i comuni di Alessandria, Collegno, Novara, Torino e Vercelli per la realizzazione di reti di ricarica integrata per bus elettrici e veicoli privati. All’elenco dei comuni, manca la città di Biella. E’ un peccato perché si è persa una buona occasione per migliorare il nostro territorio. Mi auguro – conclude Favero – che si possa porre rimedio in qualche modo’.

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