‘Con questo decreto i servizi offerti dai musei e dai luoghi e dagli istituti di cultura pubblici vengono assimilati ai servizi pubblici essenziali, anche in tema di diritto di sciopero. Si aggiunge così la fruizione del patrimonio culturale ai diritti che definiscono la cittadinanza, in un Paese che da solo possiede 52 siti Unesco, su un totale di 1007 nel mondo. Non dimenticare i diritti dei turisti italiani e stranieri che vogliono accedere ai nostri siti archeologici e musei è un investimento sul nostro patrimonio culturale, che costituisce una risorsa economica fondamentale per l’Italia’. Lo dice la senatrice del Pd Nicoletta Favero, segretaria della Commissione Lavoro, commentando l’approvazione definitiva del decreto ‘Colosseo’.
‘Questo decreto – spiega Nicoletta Favero – regola il diritto di sciopero dei lavoratori della cultura sulla falsariga di quanto avviene già per migliaia di lavoratori dei servizi essenziali, per esempio nella sanità e nella scuola, per i quali scioperi, manifestazioni e assemblee sono sottoposti a informazione preventiva. E’ una forma di investimento sul patrimonio culturale che per noi significa ricchezza. Il governo Renzi ha interpretato la cultura e il patrimonio artistico come volano di sviluppo per il nostro Paese e per questo nella legge di stabilità appena arrivata in Senato, investe 200 milioni con varie misure importanti come: un concorso straordinario per 500 tra giovani architetti, storici dell’arte e bibliotecari; la conferma strutturale dell’Art bonus, reso permanente al 65%, gettito 33, 76 milioni ad ottobre 2015; il potenziamento del tax credit e investimenti nella produzione cinematografica e audvisivi (+25 milioni); l’aumento di risorse in favore del Mibac (il cui bilancio sale dell’8% nel 2016 e del 10% nel 2017); nuove risorse per i musei, gli archivi e le biblioteche. In questo contesto la legge che approviamo oggi è di civiltà, come l’ha definita Franceschini, perché dà un segnale all’opinione pubblica italiana e mondiale: mai più turisti in fila presi di sprovvista da scioperi improvvisi. Ne va del nostro prestigio e anche della nostra economia’.

Ne Parlano