Continuo ricorso a portalettere stagionali rallenta lo smistamento, si faccia luce su assunzioni
‘Continuo ricorso a portalettere stagionali rallenta lo smistamento, si faccia luce su assunzioni’

Un intervento su Poste Italiane affinché sia garantito un servizio postale efficiente e di qualità omogenea sul territorio nazionale e procedure di assunzione del personale all’insegna della trasparenza e delle correttezza. E’ quanto chiede la senatrice del Pd Nicoletta Favero, segretaria della Commissione Lavoro, con un’interrogazione rivolta ai ministri del lavoro, dello sviluppo economico e dell’economia. La senatrice democratica sottolinea come ‘i disservizi nella consegna della corrispondenza siano stati denunciati soprattutto dai sindaci, che sono in prima linea, nei confronti dei cittadini, anche in questo caso’.
‘Poste italiane Spa – spiega Nicoletta Favero – è una società per azioni, il cui assetto proprietario vede attualmente la partecipazione totalitaria del Ministero dell’economia, in attesa dell’alienazione di una quota del 40% prevista dallo schema di Dpcm 46 del 24 gennaio 2014. I persistenti disservizi del servizio postale provocano, specie nei comuni periferici, grandi disagi ai cittadini e risultano tanto più inaccettabili, dal momento che, pur avendo un organico sottodimensionato, Poste italiane fa continuo ricorso, oltre che all’appalto a società esterne, a contratti stagionali per lo smistamento e la consegna della posta, incrementando in questo modo la precarizzazione del lavoro giovanile e anche l’insorgere di migliaia di contenziosi dagli anni ’90 in poi. Il continuo rinnovo del personale, che spesso non ha sufficiente conoscenza geografica del territorio, è stata una delle cause dei molteplici disservizi nella gestione della consegna della posta, con ripetuti interruzioni e ritardi. A tutto questo si aggiungono altre discutibili politiche aziendali in materia di assunzione di dipendenti, avvenute negli ultimi anni, come il cosiddetto ‘progetto Mix o Svincolo’ in cui si prevedrebbe, a fronte dell’esodo incentivato di un lavoratore, l’assunzione di un parente o affine. Credo invece – conclude Favero – che un’azienda sostanzialmente pubblica debba essere guidata da criteri meritocratici e trasparenti nelle assunzioni, ed è per questo che chiedo al governo di fare chiarezza’.


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