‘Il massacro nell’inerme redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo è, anche per la sua valenza simbolica, l’11 settembre dell’Unione europea. Questo attentato di matrice islamica è arrivato dritto come un colpo al cuore della libertà di satira, di critica e quindi di pensiero e di espressione che fanno della Francia e dell’Europa quello che è nel mondo: la culla dei diritti e della democrazia’. Lo scrive la senatrice piemontese del Pd Nicoletta Favero sul suo profilo Fb. ‘Dodici persone trucidate – prosegue Nicoletta Favero – il direttore, vignettisti, giornalisti, il portiere, i poliziotti. Colpevoli alcuni di aver espresso la propria opinione e altri semplicemente di essere al lavoro, come tutti i giorni. Tutti inermi come si è in un paese democratico, in cui si circola liberamente e quindi è più difficile difendersi da killer addestrati, armati, determinati. E inevitabilmente, in questo momento, il mio pensiero va a tutte le redazioni dei media italiani, nazionali e locali. Devo dire che la mia preoccupazione di fronte alle nuove frontiere dell’integralismo islamico viene da lontano. Fin dalla primavera scorsa, all’alba dell’ascesa dell’Isis e del Califfato islamico in Iraq e in Siria, di fronte alle prime notizie sui barbari eccidi delle comunità cristiane, ho più volte interrogato il governo per capire quali azioni potessero essere intraprese a livello Ue e internazionale per far cessare le persecuzioni e le violenze. E secondo me qui sta il punto. Dopo una sottovalutazione internazionale, non possiamo più chiudere gli occhi, l’Unione europea non può più farlo. L’Europa unita è un miracolo di pace fondato sulla democrazia e sul rispetto dei diritti umani, nato dalle ceneri di secoli di guerre sanguinarie. Dobbiamo esserne orgogliosi e difendere la nostra cultura e la nostra democrazia, in cui convivono etnie, religioni, idee diverse, in pace. L’integralismo islamico rappresenta con palese evidenza una violenta minaccia a tutto questo e quindi va combattuto. L’Islam moderato deve, oltre che condannare, isolare il terrorismo ed aiutarci in questa battaglia, che purtroppo è solo all’inizio. Soprattutto, non possiamo peccare di sottovalutazione. Dobbiamo reagire, con la stessa determinazione e la stessa unità dimostrate di fronte alle Torri gemelle’.

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