“Secondo Unicredit Foundation il Terzo settore genera un volume di affari di circa 67 miliardi di euro, pari a circa il 4% del PIL, con 500mila addetti e 4 milioni di volontari e risponde ad esigenze fondamentali dei cittadini. Questa riforma storica alla quale stiamo lavorando, che riordina il quadro normativo in materia, è l’approdo di un lungo percorso di ascolto e contiene una spinta verso la trasparenza, la rendicontazione, la qualità della governance e la valutazione d’impatto”. Lo dice la senatrice del Pd Nicoletta Favero, che è intervenuta nell’Aula del Senato.
“In Senato – prosegue Nicoletta Favero – sono state introdotte modifiche migliorative rispetto al testo uscito dalla Camera. E’ stata migliorata la definizione, sono stati introdotti obblighi di trasparenza e di applicazione dei contratti a garanzia dei lavoratori, nel riordino delle imprese sociali è stata prevista la maggiore tutela dei lavoratori più svantaggiati. La logica è quella di abbattere le barriere tra mondo delle istituzioni, mondo del Terzo settore e mondo delle imprese. E’ necessario che queste tre realtà interagiscano tra di loro, attraverso la sussidiarietà circolare, che permette l’interazione sistematica di tutti i soggetti. E’ questo il principio organizzativo cui si deve ispirare il welfare civile del futuro.
Non si tratta di utopia. Questa riforma è il primo passo verso un nuovo sistema, che riconosce in pieno il valore dei migliaia di addetti e i milioni di volontari che ogni giorno, con fatica e dedizione, svolgono il loro lavoro nel campo del sociale, con il massimo dell’impegno e della loro professionalità. Ora l’auspicio è che venga approvata al più presto. Dopo il Senato – conclude Favero – dovrà fare un ulteriore passaggio confermativo alla Camera”.


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