La riforma costituzionale in discussione al Senato è uno strumento reale per migliorare la nostra democrazia. Con l’emendamento appena votato, di cui ero la prima firmataria e che sancisce il principio di parità e non discriminazione tra donne e uomini nelle leggi elettorali, rendiamo onore alla nostra stessa Costituzione, in attuazione di quanto previsto dagli articoli 3, comma 2, e 51, e al diritto internazionale, in conformità soprattutto con la Convenzione di Istanbul, in vigore dal prossimo 1 agosto. La votazione, che ha visto un ampissimo margine di consensi, è il compimento di un percorso reso possibile grazie ai colleghi e colleghe di diversi partiti che hanno firmato l’emendamento, diventato più forte grazie all’accoglimento dello stesso da parte di relatori e governo. Questo emendamento, rappresenta un altro decisivo tassello, il più importante, nel percorso in tutti i campi della cittadinanza per la parità e l’equilibrio tra uomini e donne, per un governo condiviso di tutte le nostre responsabilità pubbliche.

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