‘E’ sconcertante la notizia, resa nota oggi grazie all’indagine dell’Osservatorio credito di Confcommercio, che le imprese guidate da donne hanno difficoltà a ottenere credito dalle banche. Un fatto gravissimo! Nell’ultimo trimestre dello scorso anno il 7,4% delle imprese femminili del terziario ha chiesto finanziamenti alle banche, ma il 62,4% non è riuscita ad ottenerlo o lo ha avuto in misura inferiore a quello richiesto. Eppure l e imprese femminili hanno un passo più veloce rispetto alle altre. Secondo i dati di Unioncamere, infatti, a fine dicembre scorso, sono 1.429.897 le imprese a guida femminile, pari al 23,6% del totale del tessuto produttivo nazionale, esse hanno trovato comunque le risorse e le energie per crescere di 3.415 unità rispetto allo stesso periodo del precedente anno. Meno del passato, ma dimostrando, grazie al coraggio, l’ostinazione e la creatività delle donne, una maggiore tenuta di fronte alla crisi e garantendo una crescita superiore a quella dei colleghi uomini negli ultimi anni’ . Lo dichiara la Vice Presidente del Senato Valeria Fedeli. ‘Dati che dimostrano come le donne, se messe in condizione di giocare alla pari, non hanno difficoltà ad affermarsi’. ‘Negli ultimi anni qualche cosa si è iniziato a fare, per esempio con la sezione speciale “Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità”, operativa dal 13 gennaio scorso, che ha istituito un Fondo di garanzia destinata all’imprenditoria femminile. Fino a 300 milioni di credito garantito agevolato grazie a una dote complessiva di 20 milioni’ prosegue Fedeli. ‘Tuttavia a ncora oggi, come mostra l’indagine, quando si tratta di scegliere tra donne e uomini, anche nel caso del credito bancario, prevalgono questi ultimi. Bisogna superare le difficoltà e le resistenze, dovute a una perdurante arretratezza culturale , che continuano a discriminare le donne sul lavoro. V alorizzare il capitale femminile non vuol dire solo aiutare le donne ma contribuire alla costruzione di un futuro positivo e credibile per tutta l’Italia’.

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