Mi auguro che la norma votata oggi al Senato, sulla competenza per le materie eticamente sensibili, non rallenti il percorso di cambiamento per estendere i diritti civili e per arginare l’omofobia. I dati della Survey data explorer – LGBT, condotta dalla European Union Agency for Fundamental Rights, ci confermano che solo in Lituania il linguaggio della politica è più omofobo di quello italiano. Aldilà della violazione, che la mancanza di rispetto rappresenta, il danno più grande è quello inferto al legame tra cittadini e istituzioni. Dunque rimanga un nostro obiettivo l’eliminazione di qualsiasi forma di discriminazione, a cominciare dal linguaggio e dal buon esempio che una classe dirigente degna dei propri compiti è chiamata ad esercitare. In ogni ambito in cui si discute di bisogni, valori e affetti, ogni persona deve poter esercitare diritti e doveri, e sentirsi parte delle istituzioni del proprio paese. È fondamentale che aldilà di qualsiasi esito futuro abbiano le votazioni sulla riforma costituzionale non si smarrisca questo spirito.

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