Il Partito Democratico e’ un partito
economicamente in salute: nel 2024 la raccolta dal 2X1000 ha
fatto registrare la cifra record di 10 milioni 300 mila euro,
rispetto agli 8 milioni 100 mila euro dello scorso anno. Una
crescita che in buona parte andra’ ai circoli, sui territori.
Come si spiega l’allarme circolato nei giorni scorsi sul rischio
chiusura di decine di circoli in tutta Italia?
“I circoli non chiuderanno. Chiuderanno le sedi che non
funzionano o che non servono”, risponde il tesoriere Pd, Michele
Fina intervistato dall’AGI. In una nota delle scorse ore, Fina
ha respinto la lettura secondo la quale il Pd si sta preparando
a fare fuori le fondazioni derivanti dallo scioglimento dei Ds
che sono, spesso, proprietarie degli immobili affittati ai
circoli. Questo ha creato dei meccanismi dai quali e’ scaturita
una situazione debitoria che, spiega Fina all’AGI, ora i dem
sono in grado di sanare: “Intanto, la premessa e’ che il Pd
nazionale e le sue strutture territoriali sono autonomi l’uno
dalle altre. E lo sono da un punto di vista economico,
organizzativo e politico. Come tesoriere del Pd non so e nemmeno
sono tenuto a sapere qual e’ la situazione economica dei circoli
che sono in affitto. Ogni struttura ha una sua autonomia, un suo
conto corrente e suoi legali rappresentanti. Il Pd nazionale ha
una sola sede in affitto che e’ quella del collegio Nazareno.
Nei territori ci sono situazioni molto articolate. Dallo
scioglimento dei democratici di Sinistra sono scaturite tante
fondazioni, decine di fondazioni: in ogni provincia, in ogni
regione, anche in singoli comuni”.
Come si relaziona il Pd con queste
fondazioni? “Il rapporto tra il Partito Democratico e le
fondazioni e’ stato complesso fin dall’inizio perche’ il Pd e’
qualcosa di molto diverso dai Ds e dalle fondazioni che sono
nate dopo lo scioglimento per amministrarne il patrimonio. Noi,
come Partito Democratico, non siamo in una situazione difficile.
Tutt’altro. La situazione dal punto di vista economico e’
positiva. Nel 2024 abbiamo raggiunto il record di raccolta del
2X1000 arrivando alla cifra di 10 milioni 300 mila euro. Nel
2023 erano 8 milioni 100 mila. E abbiamo deciso di legare
strutturalmente il 2X1000 ai territori. Dallo scorso anno, come
tesoriere, ho deciso di introdurre un meccanismo in base al
quale quota parte della crescita del 2X1000 confluisce
direttamente nelle realta’ locali”. In che modo? “Si calcola la
media del triennio 2020-2022 e tutto quello arriva in piu’ di
risorse viene devoluto per il settanta per cento ai territori.
L’anno scorso, in questo modo, mezzo milione di euro e’ stato
inviato ai circoli locali e quest’anno, a febbraio, invieremo
circa 2 milioni e 100 mila euro. Agganciando il 2X1000 ai
territori la crescita diventa esponenziale. Il risultato e’ che,
in citta’ dove ci sono tanti circoli come a Roma, lo scorso anno
sono stati inviati oltre 80 mila euro, mentre quest’anno ne
invieremo probabilmente oltre 300 mila”. Questo che ricadute
avra’ sul tema dell’esposizione delle sedi? “C’entra molto con
le sedi perche’ per noi la priorita’ non e’ chiudere, ma
riaprire le sedi, soprattutto nelle zone periferiche. Abbiamo
scelto la strada di ri-radicare il Pd a livello territoriale.
Rispetto a una situazione molto esposta dal punto i vista del
debito, come a Roma dove si parla di 1,4 milioni o a Bologna
dove l’esposizione per le sedi dei circoli arriva a 4 milioni,
oggi il Pd ha le risorse economiche sufficienti e i provinciali
hanno gia’ chiamato le fondazioni per rateizzare il debito. Non
solo. A San Lorenzo, a Roma, c’e’ stata una offerta per
riacquistare la sede al Pd e anche a Bologna si fa lo stesso
ragionamento”.
Ma come si e’ arrivati a questo problema?
“Il Pd ha sedi in affitto da privati e dalle fondazioni. Per
capire, bisogna tenere presente che il Pd formalmente non e’ la
fusione fra Ds e Margherita. La fusione c’e’ a livello
sostanziale, ma non formale e quando il Pd e’ nato c’e’ stata la
necessita’ di fare confluire il patrimonio immobiliare dei Ds
nelle fondazioni. Ora, anche se le fondazioni sono sulla carta
qualcosa di diverso dal Pd, in molti casi sono fatte da persone
che militavano nei Ds e che oggi sono nel Pd. Persone che
considerano quelle sedi come casa propria. Una casa frequentata,
oggi, da quelli che sono politicamente loro ‘nipoti’. E’ lo
stesso meccanismo di chi affitta un appartamento a un figlio o,
appunto, a un nipote. C’e’ un canone, ma spesso i tempi del
pagamento si allungano, il prezzo e’ calmierato e nessuna delle
due parti se ne preoccupa. Solo che in questo caso c’e’ bisogno
di tenere i conti in ordine. Si e’ andati avanti cosi’ per circa
vent’anni. Questo rapporto familiare ha fatto accumulare un
debito. Oggi, dopo vent’anni, siamo in una condizione in cui ci
sono i soldi e il partito e’ in crescita. Possiamo regolarizzare
la situazione debitoria. Di piu’: in alcune province e’ stata
avviata una raccolta fondi per ricomprare le sedi”. Anche a Roma
e Bologna? “Le due situazioni di Roma e Bologna sono quelle con
il debito piu’ significativo semplicemente perche’ sono tra le
citta’ in cui il Pd e’ piu’ forte. Il Pd, non va dimenticato, e’
il partito piu’ strutturato d’Italia. Un enorme partito che ora
puo’ pagare quel debito. Si parla di sedi, pero’, non di
circoli. A Bologna ci sono strutture adibite a magazzino per i
materiali delle feste dell’Unita’ che, a volte, non si
utilizzano nemmeno piu’. Noi non chiudiamo i circoli, chiudiamo
le sedi che non servono e non si usano. Le sedi che funzionano
restano. Inoltre, piu’ circoli possono utilizzare la stessa
sede: ci sono sedi di circoli in cui gli iscritti non si
riuniscono perche’ trovano piu’ comodo e utile riunirsi nel
circolo vicino. Nei prossimi mesi andremo circolo per circolo a
vedere quanti iscritti ci sono e se con quegli iscritti riescono
a pagare l’affitto. Se rileviamo che in una sede non ci si
riunisce piu’ o non serve ad alcuno scopo, chiamiamo la
fondazione di riferimento e togliamo l’immobile dal contratto
d’affitto. In alcuni casi possiamo ricomprare le sedi e
patrimonializzare il Pd. Anche da proprietari privati. Abbiamo
centinaia di sedi affittate tramite privati, forse anche piu’ di
quelle delle fondazioni. Oggi siamo noi ad andare a cercare le
fondazioni per utilizzare le risorse cosi’ da sanare la
situazione. Io come tesoriere ho il solo compito di distribuire
le risorse per sanare, ri-radicare e riacquistare. Questo
meccanismo e’ la novita’ di questa gestione. L’appello accorato
e’ ad utilizzare le risorse per questo scopo. Poi, certo, ci
sono territori come le regioni che andranno ad elezioni e in
quel caso e’ comprensibile che si investa di piu’ in campagna
elettorale”.