“E’ ormai un caso nazionale e non solo la scelta della Regione Abruzzo di procedere all’abbattimento a tariffa di 500 cervi. Si tratta di una decisione inaccettabile per quella che è definita “Regione Verde d’Europa, che sta generando indignazione nel Paese e anche oltre i confini nazionali. Siamo in presenza di un gravissimo arretramento nelle politiche di gestione faunistica che, per decenni, hanno fatto del nostro territorio un caso virtuoso di buone pratiche. Ben 19 associazioni ambientaliste sono intervenute per esprimere la loro contrarietà alla delibera e la raccolta firme organizzata per impedire questo scempio ha fatto registrare l’adesione di nomi della cultura e dello spettacolo nazionali. Tuttavia, nonostante l’imponente mobilitazione e le ragionevoli motivazioni addotte, il Presidente Marsilio e l’Assessore Imprudente sembrano essere irremovibili e indisponibili ad ogni più ragionevole soluzione.
Abbiamo voluto, quindi, depositare un’interrogazione e chiamare in causa il Governo per il tramite del Ministro dell’Ambiente, chiedendo di dare conto al Parlamento di quanto sta accadendo nella nostra Regione e di una decisione politica che sta arrecando un grave danno all’Abruzzo. Chiediamo che sia il Ministero ad intervenire per ricondurre su una strada di ragionevolezza la giunta regionale per soluzioni più adeguate ad un problema reale. Da parte nostra siamo disponibili e pronti a farci carico delle difficoltà del mondo dell’agricoltura, della sicurezza delle nostre strade e di tutti i disagi arrecati dalla fauna selvatica. Ciò di cui c’è bisogno sono investimenti che consentano politiche di gestione e prevenzione adeguate, semplificazioni normative e burocratiche, ristori certi e in tempi brevi: di certo non un tariffario per un indiscriminato abbattimento di animali.” Così in una nota congiunta la senatrice Gabriella Di Girolamo del Movimento 5 stelle e il senatore Michele Fina del Pd.


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