“L’Abruzzo perde un uomo politico e di cultura di valore. Ottaviano è stato capace di arrivare ai vertici delle istituzioni nazionali ed europee partendo da Collelongo, con la forza delle sue idee e con una lungimirante capacità di visione.
Piu di tutti ha saputo coniugare la figura dell’esponente della classe dirigente del Paese e l’uomo di cultura senza mai smarrire la dimensione popolare e il legame fortissimo con il territorio.
Partecipare ad una delicata riunione del Consiglio dei Ministri, dipingere una delle sue apprezzate opere e trovarlo nel bar del paese a giocare a carte facevano parte, allo stesso modo, del suo vissuto pubblico e privato.
Ricordo quando, venti anni fa, da giovane Assessore provinciale, fui invitato a casa sua per ascoltare le problematiche di tre agricoltori di Collelongo. Alla fine restammo noi due a parlare a lungo della sua idea di promuovere insieme un festival dei più begli incipit della letteratura. Mi salutò regalandomi un suo quadro che portai da mio padre a Luco, il quale lo appese molto contento nella nostra casa di famiglia.
L’intenso lavoro sindacale e istituzionale lasciano alla Marsica segni tangibili di avanzamento economico e di innovazione: probabilmente la migliore stagione di buon governo che ha difeso il lavoro, la sanità pubblica e gli investimenti strategici, uno su tutti Telespazio.
Riferimento indiscusso del socialismo italiano ha saputo dare un contributo significativo a questa ispirazione politica che resta tra i valori fondanti della nostra cultura democratica”. Così in una nota Michele Fina, senatore del Pd.


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