‘L’immunità è una materia particolarmente delicata perché regola i rapporti tra i poteri e il bilanciamento tra gli stessi. In commissione ci siamo mossi tra tante proposte, da quella che conservava solo ai deputati l’insindacabilità e l’autorizzazione a procedere a quella di affidare a un organo terzo, come la Corte Costituzionale, il giudizio sulla libertà personale e quella di espressione di un parlamentare, cosi come sulla sua ineleggibilità o incompatibilità. Naturalmente ci muoviamo su un terreno molto delicato, perché a cascata il tema dell’immunità investe anche la riforma dei regolamenti parlamentari e personalmente penso che si dovrebbe anche prevedere che le Giunte vengano composte paritariamente e non su un principio di maggioranza’. Lo dichiara Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari Costituzionali al Senato, intervenendo in Aula a Palazzo Madama nella discussione sulla riforma costituzionale. ‘Difendo la soluzione che abbiamo adottato in commissione – continua la senatrice del Pd – in considerazione di quello che è stato il dibattito sull’articolo 68. Essa è allo stato quella che meglio garantisce, ovviamente in una logica di mediazione e di bilanciamento e quindi dove nessuna delle soluzioni estreme vincano, una ragionevole ed equilibrata composizione salvaguardando un principio ai quali i relatori tengono tantissimo, ovvero quello di un pari trattamento tra deputati e senatori. E ricordo che questa scelta non è uno sconfinamento verso una autorizzazione a procedere ante riforma del ’93 ma solamente un riconoscimento dell’importanza del Senato a cui la fine del bicameralismo – conclude Finocchiaro – non toglie certo prestigio e autorevolezza. Nulla vieta che in fase di modifica regolamentare il Parlamento possa tornare sulla questione’.

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