“Dall’università al contrasto del caporalato, passando per le modifiche su ammortizzatori sociali e Pnrr, il decreto oggi in conversione presenta solo interventi spot davanti ai quali sfugge la visione generale che ne dovrebbe essere alla base. Non basta l’estensione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori dell’industria della moda per rendere positivo il nostro parere su un pacchetto di norme che riteniamo insufficienti per provare a cambiare le cose in campi che rappresentano vere emergenze nel Paese”. Lo ha detto la senatrice Pd Annamaria Furlan intervenendo in aula sulla conversione del Decreto recante disposizioni urgenti in materia di lavoro, università, ricerca e istruzione per una migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Si pensi al caporalato, introducete modifiche alla rete delle imprese agricole di qualità che possono anche essere utili ma che non toccano l’essenziale – ha proseguito la senatrice Pd -. Ha bisogno di prevedere premialità sostanziali per le imprese che aderiscono e, direi soprattutto, necessita di essere articolata sul territorio nazionale attraverso la costituzione in tutte le province delle relative sezioni territoriali. Soprattutto, servono risorse per contrastare lo sfruttamento, a partire dal completamento delle piante organiche degli istituti di vigilanza”.
“Abbiamo fatto proposte in commissione per aumentare i fondi per la formazione dei lavoratori e per dare un’indennità giornaliera ai riders legata ai fenomeni metereologici avversi – ha aggiunto Furlan – ma sono stati tutti respinti. Voi parlate di imprese, ma sostenerle significa ben altro che approvare questa legge. Significa accompagnarle nel processo di transizione ecologica e digitale. Significa mettere risorse sulla formazione, vera piaga del mondo del lavoro in Italia. Significa lavorare ad un piano industriale che ponga le basi per una vera ripartenza. Ancora una volta – ha concluso la senatrice Furlan – non c’è nulla di tutto questo nelle vostre proposte per il Paese”.


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