“Dobbiamo tutti riflettere sul modo in cui i diritti, quelli che riguardano da vicino la vita concreta delle persone, siano a volte usate in modo sguaiato, a volte anche nel Pd sia pure da parte di settori minoritari”.
Così le senatrici Rosa Maria Di Giorgi ed Emma Fattorini del Partito democratico in un editoriale pubblicato oggi su ‘L’Unità’.
“I diritti sono una cosa seria, non vanno solo decantati ma attuati, con realismo e mediazioni alte – sottolineano le esponenti pd – come nella migliore tradizione della nostra cultura giuridica. Basti pensare alle alleanze ottenute intorno al diritto di famiglia, al divorzio, e all’aborto e all’approvazione della legge sulle unioni civili, una legge giusta, civile, raggiunta con un consenso largo perché senza forzature grazie al Governo Renzi. E ora è giusto procedere su quella strada.
Cominciando dalla legge sullo ius soli, che completa nello spirito e nei fatti il decreto Minniti. Riconoscendo i diritti ai nati sul suolo italiano si dà un segnale di prospettiva all`integrazione”.
“È giusto approvare una legge saggia e seria sul fine vita – aggiungono le senatrici – che non sia una porta per l`eutanasia, e che consenta però di assecondare la volontà del paziente di scongiurare ogni accanimento terapeutico. È urgente mettere mano alla disciplina delle adozioni rendendole più accessibili, più rispondenti alle nuove situazioni familiari e insieme ribadendo il più netto rifiuto alla pratica della maternità surrogata già presente nella legge 40. Una legge peraltro già giustamente smantellata dalle sentenze ma che contiene il giusto divieto dell`utero in affitto. Un divieto ribadito dalle più alte istanze del diritto internazionale”.
“Rilanciamo la maternità, sul serio – scrivono infine Di Giorgi e Fattorini – non in modo episodico ma strutturalmente, poniamoci senza pregiudizi il problema della sterilità, in aumento vertiginoso. Insomma risolleviamo il livello penoso, inqualificabile che sta conoscendo lo scontro sui diritti civili in nome di obiettivi solo fintamente modernisti e che sono invece rivolti all`indietro, al biologismo ottocentesco”.
“Il nostro è un appello a tutte le anime del Pd affinché approfitti del congresso, per discutere seriamente in un tavolo dei diritti, senza insulti, superficialità e faziosità e che si rivolga a tutte le forze politiche: creiamo un fronte trasversale di persone sagge, oneste e moderne per un vero riformismo dei diritti” concludono.


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