“L’appello al popolo attraverso referendum può essere uno straordinario momento di partecipazione democratica, può essere un’occasione di massima espressione della sovranità popolare, ma può essere anche, all’opposto, la manifestazione più insidiosa di una concezione totalitaria, autocratica e strumentale della democrazia. Una concezione che esclude ogni mediazione e compromesso, nega ogni rilievo alle minoranze e alle voci dissenzienti, e alla fine ricorre al popolo per servirsene, più che per renderlo davvero protagonista. Il modo attraverso il quale si sta per approvare questa riforma, ne costituisce un esempio paradigmatico: l’aver deciso fin da subito che non si sarebbe aperto nessun confronto in Parlamento, e si sarebbe rimessa la decisione sulla proposta di riforma della magistratura al voto dei cittadini, appare più che una scelta di coinvolgimento popolare e di umiltà politica di fronte alla complessità della materia, una tipica manifestazione di democrazia oligarchica e autocratica: una democrazia che non conosce il valore del confronto aperto e del compromesso, delle procedure parlamentari e delle garanzie delle minoranze, e che santifica il popolo per poterlo usare più che per renderlo partecipe di una scelta articolata a somma positiva”. Lo ha detto il senatore Andrea Giorgis, capogruppo del Pd nella Commissione Affari costituzionali, nel suo intervento in Aula.


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