Sull’iter del cosiddetto decreto
Albania è in corso “l’ennesima forzatura della maggioranza, il
Parlamento è esautorato. In più, in questo caso neanche la
Camera ha potuto approfondire il contenuto dell’intero decreto,
perché in sede di conversione è stato aggiunto un ulteriore
articolo (attraverso un emendamento proposto dalla maggioranza
nell’esame a Montecitorio, ndr) che incide in maniera
significativa sulla tutela giurisdizionale. L’emendamento
prevede che in caso di mancata convalida del trattenimento, da
parte dell’autorità giudiziaria, il ministero possa reiterare il
provvedimento di trattenimento entro 48 ore”. A dirlo è il
senatore del Pd, Andrea Giorgis, a margine della riunione della
commissione Affari costituzionali del Senato che oggi ha avviato
l’esame del decreto, già approvato dalla Camera, destinato ad
arrivare in Aula per l’approvazione definitiva probabilmente in
serata e con il voto di fiducia.
Giorgis ha aggiunto: “Questa norma vale per tutti, non solo
per i trattenuti in Albania, perché nella prima parte si
equipara il Cpr albanese a quelli italiani. Quindi potranno
essere trasferiti non soltanto coloro che provengono da Paesi
sicuri o che sono stati fermati alla frontiera, ma potranno
essere mandati in Albania anche persone che sono attualmente nei
centri di trattenimento in Italia”. E tornando all’emendamento
che consente di trattenere i migranti anche se non c’è stata la
convalida del provvedimento, il senatore ha concluso: “Non
sappiamo in quali casi. Sono gli stessi che giustificarono il
primo trattenimento? Ciò sarebbe gravissimo, perché sarebbe come
superare una decisione della magistratura. O in quali casi non è
previsto? Con quali criteri i migranti vengono spostati dai
centri di permanenza italiani a quello albanese? E’ una cosa che
andrebbe discussa, approfondita, conosciuta. Qui siamo nella
condizione in cui, purtroppo, neanche la maggioranza
parlamentare conosce il contenuto, e gli effetti, di ciò che sta
per approvare”.


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