Meno voti anche dall’area che gravita attorno l’Ncd
Il Senato ieri ha detto sì al disegno di legge anticorruzione, uno dei provvedimenti bandiera del governo Renzi, con 165 sì e 74 no. Ma il voto finale, che conferma a pieno la fiducia del senato all`esecutivo, non dice tutto su una giornata che è stata vissuta dal Pd al cardiopalma. Perché sui voti ai singoli emendamenti al ddl, la maggioranza ha rischiato più di una volta di andare sotto. Nessun aiuto è giunto dai grillini, che si sono attenuti al no della rete. E così è accaduto che, nonostante il parere contrario di relatore e governo sulle proposte delle opposizioni, lo scarto per la maggioranza sia stato anche di un solo voto. Soprattutto quando Forza Italia ha chiesto e ottenuto il voto segreto, «abbiamo contato che ci mancavano dai 20 ai 50 rispetto al voto palese, la maggioranza ha tenuto sul filo di lana», ammette Laura Puppato, senatrice, capogruppo Pd in commissione Ecomafie, «evidentemente un provvedimento così forte, che contrasta la corruzione a 360 gradi, è una medicina amara per molti, specie nel segreto dell`urna».
 Domande. Chi sono i molti? Li avete individuati?
Risposta.
C`è un pezzo di emiciclo, un`area localizzata presso il Nuovo centrodestra, che ritiene questo provvedimento non giustificato.
 D. Il Pd è immune?
R.
No, non possiamo escluderlo, anche dalle nostre parti del resto non sono mancate obiezioni e critiche ad alcuni punti chiave del provvedimento, diciamo che è trasversale.
D. Quando il pallottoliere è andato giù?
R.
Dalla prescrizione al falso in bilancio, dall`incandidabilità all`autoriciclaggio. Ma soprattutto sui primi due. Purtroppo negli ultimi vent`anni è cambiata la cultura della legalità, è maturata la rassegnazione, ci si è convinti che in fondo è meglio tutelare le convenienze personali. E questo è un ragionamento. Poi ci sono ragioni di tipo giuridico.
D. La prescrizione ordinaria per i reati di corruzione sale a 15 anni che con le sospensive diventano 20. Forse siamo l`unico paese al mondo.
 R.
Era l`unico modo per garantire la certezza della pena, ma è vero, se è questo che mi chiede, non è da paese normale. So bene che molti giuristi storcono il naso. Purtroppo a causa all`attività dolosa messa in campo sul tema della giustizia, aumentando i meccanismi che aggravano i processi e permettono a chi ha buoni avvocati di uscire indenne dai processi, non si può fare diversamente.
D. Insomma, visto che non riuscite a ridurre la durata dei processi allungate la prescrizione.
R.
È una reazione emergenziale a una situazione emergenziale, ne siamo credo tutti consapevoli. Purtroppo oggi i grandi processi finiscono tutti in prescrizione, ora tocca prima sanare le lacune enormi create nel sistema giuridico, anche dolosamente.
 D. Nel Pd c`è una guerra interna per la legge elettorale e quella costituzionale. Quanto avvenuto sull`anticorruzione non è l`assaggio di quanto potrà accadere sulle riforme?
R.
Per le informazioni che no lo escluderei, le tensioni nel Pd tra maggioranza e minoranza in questo caso non hanno avuto peso. Il ddl anticorruzione è una legge fortemente voluta da tutto il partito.
D. Anche su questo provvedimento avete avuto un flirt con M5s. Ma alla fine i grillini si sono defilati.
R.
Si sono condannati all`irrilevanza. Ancora una volta guardano il dito e non la luna, perserverano in un comportamento funzionale al giustizialismo, privo di ogni ragionevolezza.
D. Massimo D`Alema da un lato e Maurizio Lupi dall`altro hanno criticato la pubblicazione delle intercettazioni che li riguardano e che non hanno nessun rilievo penale. Lei che ne pensa?
R
. Chi svolge ruoli pubblici è chiamato oggi a rendere pubblica la propria vita, non ci sono difese di privacy che tengano. Il pettegolezzo, la battuta, ovvio, non dovrebbero essere pubblicati comunque.

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