‘Dal premier passi in avanti, ma se non si tocca l’art. 2 è tutto inutile’
«Di Renzi ho apprezzato i toni. Ma alle parole dovrebbero seguire i fatti». E a sentire Miguel Gotor, uno dei ribelli del Pd, la strada è ancora impervia.
Il premier sta mediando?
«Se dice che non si tocca l`articolo due, non è una mediazione ma solo un modo di dire. Prende tempo perché è in difficoltà».
Ma un`intesa è possibile?
«Sì, se c`è la volontà. Renzi però deve capire che per noi esiste un problema: la relazione tra il ddl Boschi e l`Italicum. Si introduce il semipresidenzialismo del premier. E i tre quarti dei 730 parlamentari saranno nominati. Lui non ne parla mai, e così è difficile intenderci».
La cabina di regia proposta al gruppo è un passo avanti?
«Magari tardivo, ma giusto. Comunque ci sono tre nodi. Primo: serve l`elettività diretta dei senatori, che si ottiene riaprendo l`articolo due. Secondo: restituiamo al Senato alcuni poteri di verifica e di controllo. Terzo: riequilibriamo i criteri di scelta dei giudici costituzionali e del Capo dello Stato».
L`articolo due non si tocca, ha ribadito Renzi.
«Sostiene che bisogna ricominciare daccapo. Lo ripetono come un mantra, ma questo argomento è falso. Perché se cambio l`articolo x non perdo tempo, mentre con il due sì? E poi le modifiche si fanno in prima lettura, perché dopo è solo ‘prendere o lasciare’. Serve un patto politico nel Pd».
È possibile che Renzi ricorra alla fiducia?
«Sulla Costituzione è tecnicamente impossibile».
E a una fiducia politica del tipo: ‘o passa il ddl, o elezioni’?
«Ha interesse a unire il Pd. Solo così vinceremo le elezioni».
Suona minaccioso, non le pare?
«Ma no, è quello che ci dicono le ultime amministrative. C`è una scissione silenziosa di tanti elettori. Così non reggiamo».
E se Renzi va dritto e salta ogni mediazione?
«Gli consiglio di non legare il ddl Boschi alla vita del governo. Sono cose diverse, restino tali. Comunque il nostro atteggiamento non cambia, perché è basato su convinzioni».
Serve un incontro tra Renzi e Bersani?
«L`ultima volta gli esiti sono stati molto positivi: ne è scaturita l`elezione di Mattarella».
Lotti dice che senza un accordo si rivolgerà al resto del Parlamento. A Berlusconi?
«È da luglio che Lotti ci lavora. Il problema è che non hanno i numeri, altrimenti avrebbero chiuso sul ddl Boschi entro agosto».
Il premier sta mediando?
«Se dice che non si tocca l`articolo due, non è una mediazione ma solo un modo di dire. Prende tempo perché è in difficoltà».
Ma un`intesa è possibile?
«Sì, se c`è la volontà. Renzi però deve capire che per noi esiste un problema: la relazione tra il ddl Boschi e l`Italicum. Si introduce il semipresidenzialismo del premier. E i tre quarti dei 730 parlamentari saranno nominati. Lui non ne parla mai, e così è difficile intenderci».
La cabina di regia proposta al gruppo è un passo avanti?
«Magari tardivo, ma giusto. Comunque ci sono tre nodi. Primo: serve l`elettività diretta dei senatori, che si ottiene riaprendo l`articolo due. Secondo: restituiamo al Senato alcuni poteri di verifica e di controllo. Terzo: riequilibriamo i criteri di scelta dei giudici costituzionali e del Capo dello Stato».
L`articolo due non si tocca, ha ribadito Renzi.
«Sostiene che bisogna ricominciare daccapo. Lo ripetono come un mantra, ma questo argomento è falso. Perché se cambio l`articolo x non perdo tempo, mentre con il due sì? E poi le modifiche si fanno in prima lettura, perché dopo è solo ‘prendere o lasciare’. Serve un patto politico nel Pd».
È possibile che Renzi ricorra alla fiducia?
«Sulla Costituzione è tecnicamente impossibile».
E a una fiducia politica del tipo: ‘o passa il ddl, o elezioni’?
«Ha interesse a unire il Pd. Solo così vinceremo le elezioni».
Suona minaccioso, non le pare?
«Ma no, è quello che ci dicono le ultime amministrative. C`è una scissione silenziosa di tanti elettori. Così non reggiamo».
E se Renzi va dritto e salta ogni mediazione?
«Gli consiglio di non legare il ddl Boschi alla vita del governo. Sono cose diverse, restino tali. Comunque il nostro atteggiamento non cambia, perché è basato su convinzioni».
Serve un incontro tra Renzi e Bersani?
«L`ultima volta gli esiti sono stati molto positivi: ne è scaturita l`elezione di Mattarella».
Lotti dice che senza un accordo si rivolgerà al resto del Parlamento. A Berlusconi?
«È da luglio che Lotti ci lavora. Il problema è che non hanno i numeri, altrimenti avrebbero chiuso sul ddl Boschi entro agosto».